Il flusso d’aria artica continentale ha raggiunto i suoi massimi effetti sull’Italia. E’ un risveglio gelido questo d’inizio settimana, con temperature scese ulteriormente ben sottozero anche in pianura, laddove i cieli sono rimasti sereni con ventilazione debole o assente.
La colonnina di mercurio è scesa fino a valori inferiori attorno ai -6/-7 gradi in alcune aree della Val Padana. Il clima rigido ha raggiunto le regioni centrali, con temperature diffusamente sottozero anche in pianura sulle aree interne. Nelle vallate si sono registrati picchi fin sotto i -10 gradi.
Questo intenso freddo notturno, che avrà modo di persistere nei prossimi giorni, è conseguenza del deposito dell’aria gelida nei bassi strati. Le condizioni meteo sono favorevoli al raffreddamento da irraggiamento, da cui derivano temperature particolarmente rigide.
Lo scenario si avvia però a cambiare, tanto che le temperature massime faranno registrare i primi segnali di lieve risalita fin da quest’oggi, lunedì 15 febbraio, dopo che il gelo ha raggiunto l’apice e tende a lasciare spazio all’anticiclone in rimonta da ovest.
Martedì avremo un’altra alba gelida, con minime diffusamente sottozero e in ulteriore calo al Sud. I valori minimi risaliranno in modo più evidente sulle alture e in montagna, a causa dell’ingresso d’aria più mite in quota.
Gli effetti del rialzo termico si avvertiranno poi maggiormente nelle ore diurne, con valori che si riporteranno nella media sulle regioni di ponente e soprattutto in Sardegna. Il gelo subirà un drastico ridimensionamento in montagna.
Da mercoledì calerà il sipario sull’ondata di freddo, con temperature in risalita sia nei valori minimi che in quelli massimi. Ci sarà la persistenza di un po’ di freddo notturno, con ancora frequenti gelate in Pianura Padana e nelle valli del Centro Italia.