Carmelo Barbagallo, leader della Uil
Pubblicato il: 12/02/2019 17:04
“Dobbiamo sederci a un tavolo con il governo e Confindustria. Per questo abbiamo fatto la manifestazione di sabato scorso: perché il governo si impegni a recuperare la produttività persa in questi mesi”. Lo dice ad Adnkronos/Labitalia il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. “Per quanto ci riguarda -aggiunge il leader della Uil- questa produttività si ottiene con il benessere lavorativo, con la redistribuzione della ricchezza e con maggiore potere d’acquisto dei salari. Tutte cose che si ottengono con due vie: la contrattazione e l’alleggerimento del costo del lavoro. Ricordo -osserva Barbagallo- che in Italia ci sono il costo del lavoro più alto in Europa e i salari medi più bassi”. “Se i nostri pensionati e i nostri lavoratori non hanno potere d’acquisto, i consumi crollano e le aziende chiudono. Il governo se ne renda conto”, conclude.
Commentando poi l’intervista al ‘Corriere della Sera’ di Innocenzo Cipolletta, a lungo direttore generale della Confindustria, che propone ad associazioni datoriali e sindacati “uno scambio di azioni” per raggiungere obiettivi concreti, “a prescindere dall’operato del governo”, Barbagallo dice: “E’ una forzatura dire che ‘dobbiamo sostituirci al governo’. Noi possiamo fare il sindacato dei lavoratori, Confindustria quello dei datori, sennò facciamo confusione come quando ci rimproverano di non aver fatto niente per cambiare la legge Fornero. Siamo fuori tema”.
“Noi abbiamo già fatto accordi con Confindustria -ricorda Barbagallo- sul nuovo modello contrattuale. Ora vedo che Cipolletta insiste sul secondo livello di contrattazione, ma il giorno in cui si farà una riforma in questo senso si dovrà fare col supporto legislativo, vista la particolarità del nostro tessuto produttivo, dove prevalgono pmi che lavorano per il mercato interno”.
“Una alleanza con Confindustria? Sì, ma su temi come la sicurezza sul lavoro, perché assistiamo ancora a troppi morti, ormai è una vera strage sui luoghi di lavoro”, aggiunge il segretario generale della Uil.
Passando poi a parlare della Tav, il leader della Uil dice: “Io sono per mettere in cantiere tutte le risorse possibili per far lavorare la gente e tutte le opere iniziate devono essere completate”. “Non possiamo essere esclusi dalla circolazione delle merci, delle persone e delle idee in Europa”, afferma il leader della Uil che ricorda: “Il 15 marzo c’è un grande sciopero generale dei lavoratori edili. L’edilizia ha già perso 600.000 posti di lavoro, le grandi imprese stanno fallendo. Il governo se ne renda conto, se non vuole che continuiamo a stare in recessione per anni e anni”.
E dall’analisi governativa “mancano i veri benefici, che sono lo sviluppo dell’occupazione e il collegamento con l’Europa”, conclude.
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