Un’intensa attività esplosiva si è innescata nel pomeriggio di martedì sull’Etna, momento nel quale si è innalzata una colonna di fumo davvero imponente. Le esplosioni si sono susseguite dal Cratere di Sud-Est, quello da cui si rinnova a tratti una vivace attività da molti mesi.
In base a quanto riportato dall’INGV-OE, a partire dalle 16:05 un trabocco lavico dal versante orientale del Cratere di Sud-Est ha determinato un parziale collasso del cono. Si è così generato un flusso piroclastico che si è riversato lungo la parete occidentale della valle del Bove.
La colonna eruttiva di fumo e cenere è risultata visibile da notevole distanza, tanto da essere avvistata da buona parte della Sicilia orientale ed anche dalla bassa Calabria. I venti in quota da nord hanno spinto l’enorme colonna verso sud.
I paesi alle pendici del vulcano e la stessa Catania hanno subito disagi da quest’improvvisa esplosione dell’Etna. Si è avuta una fitta ricaduta di materiale lavico e cenere vulcanica, senza fortunatamente gravi conseguenze. Alle popolazioni interessate è stato raccomandato di rimanere a casa.
Secondo l’INGV, questo intenso parossismo non è assolutamente preoccupante ed è parte del nuovo ciclo di attività eruttiva che, tra alti e bassi, va avanti dalla metà del 2019. L’Etna è continuamente monitorato dall’Ingv di Catania con sistemi hi-tech all’avanguardia.