(ANSAmed) – BEIRUT, 18 FEB – Colpo di scena nell’inchiesta
sui responsabili dell’esplosione del porto di Beirut lo scorso
agosto nel quale sono morte più di 200 persone e circa 300mila
sono rimaste sfollate: è stato rimosso oggi dall’incarico il
titolare dell’inchiesta, il giudice Fadi Sawan, secondo quanto
riferiscono media di Beirut.
La decisione è stata presa dalla corte di cassazione libanese
che ha accolto il ricorso, presentato nelle scorse settimane, da
due indagati eccellenti, due ex ministri iscritti dal Sawan
nella lista dei sospetti colpevoli assieme all’attuale premier
dimissionario Hassan Diab.
Diab e gli ex ministri Ali Hassan Khalil e Ghazi Zuaiter,
entrambi del movimento sciita Amal guidato dal presidente del
parlamento Nabih Berri, erano stati iscritti come indagati con
le accuse di “negligenze” e “mancanze” per aver consentito che
le 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, esplose il 4 agosto
scorso, rimanessero stoccate in un hangar del porto per ben 13
anni.
I due ex ministri avevano prima rifiutato di essere
interrogati, arroccandosi dietro il privilegio dell’immunità
istituzionale, e avevano poi presentato un ricorso alla corte di
cassazione avanzando “sospetti sull’imparzialità” del giudice
Sawan. L’inchiesta era stata così sospesa e gli interrogatori
erano stati interrotti. Questi erano ripresi solo nei giorni
scorsi.
Col verdetto odierno e con la destituzione di Sawan, sarà ora
il ministro della giustizia uscente, Marie Claude Najm a
nominare un nuovo magistrato. Ma solo il Consiglio superiore
della magistratura (Csm) potrà ratificare questa nomina con una
procedura tutt’altro che celere. In precedenza, infatti, diverse
nomine proposte dal ministro della giustizia erano state
respinte dal Csm libanese. (ANSAmed). (ANSA).
Fonte Ansa.it