(ANSA) – ARABBA (BELLUNO), 19 FEB – Un gruppo di imprenditori
e professionisti del territorio è salito stamani, sci ai piedi,
sulla Cima Settsass, montagna situata tra Arabba (Belluno) e la
Val Badia, in Trentino, esponendo striscioni per richiamare
l’attenzione sul difficile momento che sta vivendo la montagna,
come ambiente, comunità e come sistema economico, per le
decisioni legate all’emergenza Covid-19.
Secondo una nota degli organizzatori, “la riflessione deve
partire dalla constatazione di una contrapposizione: da un lato
la difficoltà di gestire un’emergenza sanitaria stagionale a
fronte delle caratteristiche del turismo dello sci, che
concentra grandi flussi turistici in poco tempo e in pochi
spazi; dall’altro una progettualità economica, turistica, ma
anche sociale, che si è appiattata sulle grandi opere funzionali
allo sci dimenticando la messa in sicurezza del territorio, la
sanità locale, le scuole, i trasporti e la tutela dell’ambiente,
necessaria per creare proposte turistiche diversificate, con una
stagionalità che risenta meno della neve”.
“Non siamo contro lo sci – precisa Federico Sordini,
imprenditore di Rocca Pietore (Belluno) – siamo persone che
vivono e lavorano in montagna e che la amano. Siamo persone che
si sono stancate di assistere impotenti alla distruzione della
terra in cui vivono e allo smantellamento dei suoi servizi di
base nel tentativo di trasformarla in un parco divertimenti
aperto due mesi in estate e tre in inverno”.
L’area del Settsass, Sief e Col di Lana è interessata da un
progetto che prevede la costruzione di un collegamento sciistico
tra il comprensorio di Arabba e quello delle Cinque Torri. “La
realizzazione di questo collegamento – prosegue Sordini –
andrebbe in realtà a distruggere una delle pochissime aree
dolomitiche rimaste senza impianti. L’importanza storica di cui
sono permeati questi luoghi dovrebbe essere sufficiente a
scoraggiare qualsiasi progetto di questo tipo, ma purtroppo non
è così”. (ANSA).
Fonte Ansa.it