L’ondata di gelo, una delle più violente ed estese da almeno trent’anni a questa parte, assedia ancora buona parte degli Stati Uniti. Questa fase rigida non ha precedenti, nella storia recente, soprattutto per quanto concerne il sud degli USA.
La cartina è eloquente e mostra, attraverso la colorazione violacea più marcata, l’ampiezza del territorio statunitense rimasto sempre con temperature sotto lo zero tra il 12-19 Febbraio. Oltre 3000 record giornalieri di freddo, tra valori minimi e massimi, sono stati registrati fra il 12 e il 17 febbraio.
Condizioni meteo davvero estreme, per la neve, il ghiaccio e il gelo, hanno caratterizzato gli ultimi 10 giorni. Il Texas vive la situazione in assoluto più drammatica, non certo abituato a fronteggiare condizioni meteo invernali di tale portata.
Texas ancora paralizzato dagli effetti del gelo
Circa sette milioni dei suoi 29 milioni di residenti hanno subito blackout elettrici e mancanza d’acqua. A causa delle temperature gelide c’è stata infatti una improvvisa ed enorme domanda di elettricità che ha creato uno squilibrio rispetto alla capacità erogabile.
Questo ha spinto la Ercot, società che sovraintende il 90% della rete elettrica dello Stato, a interrompere temporaneamente e a rotazione l’erogazione di elettricità per scongiurare il rischio di lunghi blackout circoscritti.
Oltre 50 persone sono morte a causa del gelo, ma è un bilancio sottostimato. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dovrebbe firmare lo stato di calamità naturale per il Texas. Numerosi texani hanno visto le loro case distrutte dal freddo. Tantissimi gli immobili per il momento inagibili
In diversi casi le tubature sono esplose a causa del freddo estremo, come è possibile appurare dalle numerose immagini pubblicate sui social media. La buona notizia ora è che le temperature stanno iniziando a salire, con un rimbalzo che a inizio settimana porterà i valori anche sopra la norma.