TORINO – Sarebbe bello, in questo caso, poterci scherzare sopra dicendo che la situazione è grave ma non è seria. Purtroppo, stavolta, la situazione è sia seria sia grave. Seria perché c’è di mezzo la salute di tante persone – e potenzialmente delle loro famiglie – a prescindere dal fatto che si tratti di giocatori di pallone più o meno ricchi. Grave perché il numero di contagiati dal Covid-19 nelle ultime ore, in casa Toro, è cresciuto in maniera allarmante: al punto non soltanto da comportare – su disposizione dell’autorità sanitaria – la chiusura del campo Filadelfia e lo stop a tempo indeterminato degli allenamenti, ma addirittura da non consentire ancora, a ieri sera, di determinare con precisione il numero dei tesserati positivi.
Toro, l’esito dei tamponi
Cosa che sarà possibile fare – per mettere almeno dei paletti entro i quali potersi muovere – da stamane in avanti, allorché si conosceranno gli esiti di tutti i tamponi svolti (e in alcuni casi ripetuti) al Centro di Medicina dello Sport, adiacente lo stadio Grande Torino fu glorioso Comunale. Venerdì, altro giro. Perché il numero conta, al di là delle identità: sulle quali la società granata continua a mantenere un riserbo ufficiale in ossequio alla legge sulla privacy che, in assenza dell’assenso da parte dei diretti interessati, impedisce la divulgazione dei nomi. Poi, chiaro, si tratta di cosiddetti segreti di Pulcinella, visti da fuori anche un po’ ridicoli, specie in quest’epoca di deragliamenti social in cui si fanno perfino morire le persone in anticipo, pur di arrivare prima degli altri in nome di non si sa quale furbizia.
Il caso Belotti, fresco papà di Vittoria
Così ieri c’è chi ha diffuso, per esempio, la notizia della positività, tra le altre, di Andrea Belotti. Il coinvolgimento del Gallo era ufficiosamente noto agli addetti ai lavori (e per fino a molti tifosi: sai che scoop) fin dalla mattinata. Del resto già solo il buon senso – riflettendo sul fatto che il capitano, fresco papà di Vittoria, non si fosse prestato a posare in una foto con la figlia neonata dalla quale purtroppo deve per ora tenersi a distanza – chiamava in causa Belotti. Oltre al fatto che, scartando dall’elenco di “indiziati” i tanti giocatori granata già colpiti dal virus, i papabili fossero sempre di meno; e, tra loro, inevitabilmente alcuni big che finora erano stati risparmiati dal contagio, in attacco come in difesa e sulle fasce.
Toro, chi sono gli “indiziati”
Di Murru e Buongiorno si era capito verso Cagliari, dove si era aggiunto Linetty rispedito a Torino con un volo sanitario privato. In precedenza c’erano stati Zaza e Bonazzoli, i nazionali stranieri Lukic e Rodriguez, Vojvoda e Gojak, con l’aggiunta del portiere di riserva Ujkani. Insomma, dall’iniziale Millico all’isolato tecnico Giampaolo fino al caso Sanabria, passando per il presidente Cairo e i dirigenti Comi e Moretti, non è che di contagiabili a rischio ne restassero poi molti.
Fonte tuttosport.com