(ANSA) – LONDRA, 25 FEB – Nuovo appello della principessa
Latifa, figlia del ricchissimo e potente emiro di Dubai,
Mohammed Rashid al-Maktoum, dopo i video disperati fatti
arrivare nei giorni scorsi alla Bbc nei quali aveva denunciato
d’essere di fatto “ostaggio” del padre in un villa dopo un
fallito tentativo di fuga datato 2018, di temere per la propria
vita e di volere solo la libertà.
Stavolta il messaggio arriva alla Bbc attraverso una lettera
in cui la stessa Latifa chiede alla polizia e alle autorità
britanniche di riaprire le indagini sul presunto “rapimento”
della sorella Shamsa, che sarebbe stata fatta a sua volta
riportare con la forza dall’emiro in patria più di 20 anni fa
mentre studiava a Cambridge.
La vicenda di Shamsa, maggiore di Latifa di tre anni e oggi
38enne, ma 18enne al momento dei fatti, è nota e fu all’epoca
indagata dalla Cambridgeshire Police, che nel 2001 chiuse però
il fascicolo con un non luogo a procedere: fra non pochi
sospetti d’insabbiamento dettato da ipotetiche pressioni
politico-diplomatiche.
Ora nella missiva attribuita a Latifa – i cui video hanno
suscitato nei giorni scorsi allarmi e proteste da parte di
organismi dell’Onu, malgrado le rassicurazioni ufficiali di rito
delle autorità emiratine, e sono stati definiti inquietanti pure
dal governo di Boris Johnson, al vertice di un Paese che come
gli Usa ha legami strettissimi col Paese del Golfo – chiede di
riprendere l’inchiesta. “Tutto ciò che vi domando è di dare
attenzione a questo caso poiché il vostro aiuto potrebbe
restituire la libertà a Shamsa che ama davvero l’Inghilterra e
conserva i ricordi più cari del periodo trascorsovi”, si legge
nel testo. La principessa Shamsa dal 2001 non è più stata
rivista in pubblico: si ritiene viva appartata e sorvegliata
negli Emirati Arabi Uniti. (ANSA).
Fonte Ansa.it