“La politica sta dimenticando che il problema della scuola non e’ solo chiudere o riaprire ma anche affrontare i danni causati dalla Dad: se ogni volta si impiegano enormi energie per ricostruire processi di messa in sicurezza della situazione, quando peraltro gia’ esistono e possono essere applicati con i dovuti update, si perde il focus sulle problematiche, anche dell’apprendimento a distanza. La sporca politica non deve coprire questo vulnus che si e’ creato nei ragazzi. Dobbiamo batterci fortemente per dire che la scuola continua ad essere un luogo relativamente sicuro e su cui vanno fatti interventi sul sistema di apprendimento nell’emergenza delle zone rosse”. A dirlo, alla Dire, una fonte autorevole del Comitato tecnico scientifico.
Rispetto alla probabile nuova distribuzione dei ruoli di Fabrizio Curcio, da poche ore neo capo della protezione civile, e Franco Gabrielli neo sottosegretario con delega ai servizi e collettore dei principali compiti del commissario straordinario per l’emergenza, la fonte del Cts evidenzia la strategia di Draghi: “Sono due esponenti di vertice istituzionale, se riescono a prendere in mano veramente la gestione della pandemia, faremo tutti un passo in avanti. Prendere in mano vorra’ dire gestire un potere decisionale, sottraendolo al governatore regionale di turno, senza piu’ alcuna arbitrarieta’ da parte delle amministrazioni locali”. Se la diarchia potra’ aiutare anche il Cts, la risposta della fonte e’ piuttosto chiara: “Il Cts e’ un’entita’ virtuale, un gruppo di scienziati a supporto della politica e di noi sono sempre stati tutti molto preoccupati, anche se siamo assimilabili alle diverse task force presenti negli altri paesi, siamo sicuramente diversi nel fatto che sopperiamo alla debolezza del sistema. Adesso ri-conduciamo il tutto alle responsabilita’ istituzionali. E’ giusto che la macchina riprenda il controllo del proprio sistema”.
Fonte Agenzia Dire