(ANSA) – ROMA, 03 MAR – Le placche amiloidi sono segni
tipici della malattia di Alzheimer: sono proteine che si
accumulano nel cervello, interrompendo e uccidendo i neuroni e
provocando il progressivo deterioramento cognitivo
caratteristico del diffuso disturbo neurologico. I ricercatori
dell’Università della California a San Diego e del Massachusetts
General Hospital hanno identificato un nuovo farmaco che modula,
anziché inibire, un enzima chiave coinvolto proprio nella
formazione delle placche.
In un lavoro pubblicato sul Journal of Experimental Medicine
gli studiosi hanno notato, su animali da laboratorio come
roditori e scimmie, come il farmaco sia sicuro ed efficace,
aprendo di fatto la strada a possibili sperimentazioni cliniche
sugli esseri umani.
Al centro di questa scoperta ci sono i modulatori della
gamma-secretasi (Gsm), che invece di inibire l’enzima
gamma-secretasi (come invece fanno alcuni farmaci), alterano
leggermente la sua attività in modo che produca meno peptidi
A-beta che sono inclini a formare placche. Dosi ripetute e basse
di questi Gsm hanno eliminato la produzione di A-beta42 nei topi
e nei ratti, senza causare effetti collaterali tossici. Il
farmaco è risultato essere anche sicuro ed efficace nei macachi,
riducendo i livelli di A-beta42 fino al 70%. Il ritrovato è
stato quindi testato in un modello di ratti con Alzheimer ad
esordio precoce, trattando gli animali prima o subito aver
iniziato a formare placche amiloidi. In entrambi i casi, il
nuovo Gsm ha ridotto la formazione di placche e l’infiammazione
associata alla placca, che si ritiene contribuisca allo sviluppo
della malattia. (ANSA).
Fonte Ansa.it