Il cuore ha un pacemaker naturale “di riserva” in grado di generare un impulso e controllare la frequenza cardiaca. A dirlo è uno studio dell’Università di Manchester che ha individuato il Sap (il Pacemaker atriale sussidiario) in grado di prendere il posto del nodo senoatriale, che è il modo principale con cui il cuore genera segnali elettrici che lo fanno battere.
“Questo studio rimodella completamente la nostra comprensione del funzionamento del cuore ed è molto stimolante”, spiega Halina Dobrzynsky, ricercatrice che ha guidato il lavoro. Il nodo senoatriale è un gruppo di cellule che si trova nella parete dell’atrio destro del cuore che ha la capacità di produrre spontaneamente gli impulsi elettrici per far battere il cuore. Quando non funziona come dovrebbe la frequenza cardiaca può rallentare, causando dispnea e svenimenti.
Nel lavoro condotto sugli animali, che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Physiology, è stato notato come in caso di ablazione chirurgica del nodo senoatriale, il Sap ne assume il ruolo di pacemaker dominante, guidando l’attività elettrica del cuore.
“Prima di questo studio, si pensava che il nodo senoatriale fosse il sito di attivazione principale nel cuore – spiega Luca Soattin, coautore della ricerca – Quando ciò veniva a mancare, si pensava che il nodo atrioventricolre più vicino al ventricolo entrasse in funzione. Ora, invece, sappiamo di un altro sito, il pacemaker atriale sussidiario”.
Fonte Ansa.it