Il Recovery Plan “rappresenta certamente una priorità per il governo, per il paese e ovviamente per il Mef, questo primo incontro spero che sia l’inizio di un dialogo durevole e intenso perché abbiamo davanti a noi un percorso molto rapido e intenso e su questo dobbiamo interagire strettamente”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Daniele Franco in audizione sul Recovery fund alle commissioni riunite Bilancio, finanze e politiche Ue di Camera e Senato. “Il Next Generation Ue è un passaggio storico nella costruzione del bilancio europeo comune”.
“Le risorse europee saranno disponibili alla fine dell’estate” con i pre-finanziamenti al 13%: “Per il nostro paese il piano è una occasione molto importante, rende possibile affrontare in modo coordinato e con rilevanti mezzi alcuni problemi strutturali”.
Per il Recovery servirà una “puntuale descrizione della governance, occorre poi tarare il valore dei nostri progetti sulle risorse effettivamente disponibili, infine alcuni progetti vanno completati” con maggiori dettagli.
Il Recovery fund per l’Italia “prevede fondi a disposizione del nostro Paese per circa 196 miliardi a prezzi correnti, 69 sotto forma trasferimenti, 127 sotto forma prestiti”. Tuttavia gli ultimi dati, e il regolamento europeo che prende a riferimento il Pil del 2019, portano “a una stima dell’entità delle risorse per circa 191,5 miliardi, leggermente inferiore a quella indicata a gennaio”.
“Occorre una governance robusta e articolata nella fase di attuazione degli interventi” e “compiti e responsabilità” saranno suddivise su “due livelli di governance: stiamo considerando la costituzione di una struttura centrale di coordinamento presso il Mef a presidio e supervisione dell”efficace attuazione del piano”. che sarà “affiancato da una unità di audit indipendente” . Così il ministro dell’Economia Daniele Franco in audizione sul Pnnr. “A livello di ciascun ministero si considera la creazione di presidi di monitoraggio e controllo sulle misure di rispettiva competenza con il compito di interagire con i soggetti attuatori”.
“Alcune parti” del piano italiano per il Recovery fund presentato a gennaio vanno rafforzate, e “occorre tarare i nostri progetti sulle risorse effettivamente disponibili”. Inoltre “nelle prossime settimane dovremo riflettere sul rapporto fra progetti a legislazione vigente e nuovi progetti e vedere se la distribuzione fra i due canali di intervento debba restare quella indicata o debba essere soggetta a cambiamenti”, ha spiegato il ministro.
Il Next Generation EU può “contribuire ad accrescere il nostro potenziale di sviluppo” e per farlo il piano italiano deve muovere “lungo le direttrici indicate dalla Commissione Ue, digitalizzazione, transizione ecologica, inclusione sociale”, ha detto Franco dopo aver indicato come “cogenti” le quote rilevanti di investimenti da compiere nel digitale e nella transizione ecologica.
Fonte Ansa.it