Tra l’autismo e il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia non vi è nessun legame. A dare una ulteriore smentita ad una delle ‘fake news’ più diffuse e pericolose è una nuova sentenza della Corte Costituzionale, con cui è stata respinta la richiesta di indennizzo avanzata al ministero della Salute da due genitori emiliani. Nonostante molti studi scientifici abbiano, nel corso degli anni, escluso il legame tra disturbi dello spettro autistico e il vaccino trivalente (Mpr), che viene somministrato ai bimbi nei primi anni di vita, i dubbi non si erano mai del tutto sopiti e avevano alimentato il movimento dei no vax oltre a molti ricorsi ai tribunali. Uno di questi riguarda il risarcimento per danni, concesso in primo grado di giudizio, chiesto da una coppia di genitori il cui figlio era stato vaccinato dalla Asl.
Secondo madre e padre, il loro bambino aveva manifestato l’insorgenza della sindrome poco dopo aver ricevuto il vaccino trivalente. Nel 2014 la Corte d’Appello di Bologna aveva ribaltato la sentenza di primo grado. E ora anche i supremi giudici, che già si sono espressi altre volte in tal senso, confermano il verdetto, respingendo la richiesta della famiglia. La sentenza 6921, appena depositata, convalida quindi la decisione dei giudici bolognesi emessa sulla scorta della “letteratura scientifica” che esclude “che l’autismo insorga dopo vaccini che non abbiano provocato eventi acuti post vaccinali”. Inoltre nel caso concreto, il fatto che “i primi sintomi dell’autismo fossero insorti dopo le vaccinazioni” era un “mero dato di coincidenza temporale, neutro dal punto di vista causale”. I genitori, che hanno agito come rappresentanti del figlio minore, sono stati inoltre condannati dalla Cassazione a pagare 3.700 euro di spese di giustizia.
All’origine del falso mito dei vaccini che provocano l’autismo, lo studio del gastroenterologo inglese Andrew Wakefield pubblicato nel 1998 sulla rivista Lancet e condotto su soli 12 bambini. Lo studio era stato poi ritirato dalla rivista stessa, il medico radiato dall’albo e i risultati smentiti da decine di ben più ampie e solide ricerche successive, ma è ancora il più citato dalle organizzazioni no vax. La paura di questo ‘misterioso legame’, in passato, ha contribuito ad alimentare quella esitazione vaccinale da parte dei genitori, che ha fatto allontanare di anno in anno dalla Regione europea l’obiettivo di eliminare il morbillo e la rosolia congenita.
(ANSA).
Fonte Ansa.it