(ANSA) – ROMA – Si terrà a Frascati, dal 30 maggio al 2 giugno, il Concorso Enologico Internazionale delle Città del vino. Ad annunciare la designazione della città dei Castelli Romani come sede 2019 della 18/ma edizione del concorso itinerante che vede i sindaci dei 500 Comuni associati uniti per promuovere i vini e il territorio è il presidente dell’associazione ‘Città del vino’ Floriano Zambon.
“Si tratta – ha sottolineato – dell’unico concorso internazionale che si svolge in Italia. Obiettivo è raccogliere, tramite iscrizioni online, 2mila campioni da 500-600 aziende in gara insieme ai sindaci dei rispettivi territori di produzione.
Il concorso cambia nome, (‘Selezione del sindaco’ poteva generare confusione con alcune etichette, ndr) ma non lo spirito di valorizzare la collaborazione virtuosa tra istituzioni pubbliche e realtà produttive. Per la prima volta – ha annunciato Zambon – questo bagaglio di buone pratiche della Pubblica amministrazione in dialogo costruttivo con le cantine del territorio, anche Pmi, saranno presentate a Vinitaly in uno stand delle Città del Vino”.
“Accogliamo con piacere, nella prestigiosa sede delle Mura del Valadier – ha detto il sindaco di Frascati, Roberto Mastrosanti – la delegazione di esperti enologici, un centinaio dei quali la metà stranieri, per un concorso che mira sia a valorizzare la qualità del vino mettendo a confronto i diversi distretti italiani, sia a responsabilizzare sempre più gli amministratori locali nella tutela del paesaggio rurale.
Ringrazio per la collaborazione Arsial e la Strada del Vino dei Castelli Romani per un evento che mira a salvaguardare la competitività del comparto agricolo. Davanti alla corsa alla cementificazione Frascati – ha detto il sindaco – tenta di frenare l’abbandono dei vigneti puntando a essere riconosciuta come area qualificata della metropoli romana. La nostra Doc è nata 53 anni fa, tra le prime in Italia, e ora abbiamo l’unica Docg del Lazio con tante piccole e medie imprese che fanno imbottigliamento in loco e troveranno modo di mostrare in un contesto internazionale la qualità raggiunta dai nostri calici”.
(ANSA).