(ANSA) – ROMA, 12 MAR – Paul Rusesabagina, meglio conosciuto
come lo ‘Schindler africano’ dopo il film ‘Hotel Ruanda’ che
racconta il suo salvataggio di centinaia di Tutsi durante il
genocidio del 1994, ha detto che non comparirà in tribunale per
il processo che lo vede imputato con l’accusa di terrorismo.
“Poiché il tribunale nega i miei diritti in questo processo, non
mi aspetto giustizia qui, quindi non comparirò più in questo
processo”, ha detto Rusesabagina, citato dalla Bbc, al tribunale
nella capitale del Ruanda, Kigali.
In precedenza, l’uomo aveva chiesto alla corte sei mesi per
la preparazione del processo e la scelta della propria squadra
legale, compreso il suo avvocato belga. Il tribunale ha però
respinto la sua richiesta per la non reciprocità tra gli
avvocati belga e ruandese e perché si negherebbe “il diritto a
una giustizia tempestiva” alle altre 20 persone imputate con
lui. È probabile che Rusesabagina sia sopposto a processo in
contumacia.
Il 66enne è stato arrestato in circostanze poco chiare a
Dubai lo scorso agosto e denuncia di essere stato rapito
illegalmente e portato in Ruanda. Feroce critico del presidente
del Ruanda Paul Kagame, Rusesabagina è sotto processo per il
presunto supporto a Fln, ala armata del Movimento ruandese per
il cambiamento democratico (Mrcd) – coalizione di partiti di
opposizione di cui è vice-presidente – responsabile di attacchi
dall’esito mortale sferrati nel Paese nel 2018 e 2019. (ANSA).
Fonte Ansa.it