YANGON – La giunta militare birmana ha dichiarato la legge marziale in due municipalità della sua città più grande Yangon, mentre almeno 18 manifestanti sono stati uccisi nel Paese in uno dei giorni con più vittime da quando la Birmania è tornata sotto il dominio militare.
La giunta “conferisce potere di legge marziale amministrativa e giudiziaria al comandante regionale di Yangon per garantire la sicurezza, mantenere lo stato di diritto e la tranquillità in modo più efficace”, ha detto un annunciatore di Stato in televisione.
L’emissario dell’Onu per la Birmania, Christine Schraner Burgener, denuncia il “bagno di sangue” in corso nel paese e chiede alla “comunità internazionale, e soprattutto agli attori della regione, di unirsi in solidarietà della popolazione birmana e delle sue aspirazioni democratiche”. (ANSA).
Fonte Ansa.it