(ANSA) – ROMA, 15 MAR – Da mal di testa, mancanza di olfatto
e disturbi della memoria fino a encefaliti, ictus e crisi
epilettiche: gli effetti del Covid-19 sul sistema nervoso sono
ormai confermati da centinaia di studi e costituiscono una delle
principali sfide per la salute pubblica, non solo per gli
effetti acuti sul cervello, ma anche per i possibili danni a
lungo termine. A lanciare l’allarme su quello che gli esperti
chiamano NeuroCovid è la Sin.
Le prime evidenze delle conseguenze neurologiche del
Sars-CoV-2 arrivarono dagli ospedali di Wuhan già a febbraio
marzo 2020 e da allora molti lavori sono stati prodotti in tutto
il mondo, incluso quello che ha esaminato 1.760 pazienti Covid
ricoverati a Bergamo, epicentro della prima ondata, nei quali si
sono osservati 137 casi (l’8%) di complicanze neurologiche
severe. La Sin, spiega il presidente Gioacchino Tedeschi, “sta
portando avanti progetti di ricerca e studi clinici per indagare
in maniera approfondita su questo legame, anche per mettere a
punto protocolli clinici che aiutino a intervenire
tempestivamente”. Uno di questi studi è quello avviato
dall’Università di Milano-Bicocca, l’Università di Milano e
l’Istituto Auxologico di Milano, che vede la partecipazione di
50 Neurologie italiane. Uno degli aspetti più dibattuti
riguarda i sintomi neurologici persistenti e noti come Long
Covid, come evidenzia lo studio Covid-Next, in corso di
pubblicazione. Su 165 pazienti ricoverati a Brescia con Covid
medio grave, sottolinea il direttore della Clinica Neurologica
Alessandro Padovani, “il 70% riferisce disturbi neurologici a
distanza di 6 mesi dalla dimissione. Tra i sintomi più riportati
vi sono stanchezza cronica (34%), disturbi di memoria e
concentrazione (32%), disturbi del sonno (31%), dolori muscolari
(30%), disturbi della vista e testa vuota (20%). Inoltre,
disturbi depressivi o ansiosi sono presenti in oltre il 27% del
campione”. (ANSA).
Fonte Ansa.it