(ANSA) – PORDENONE, 16 MAR – La Guardia di Finanza di
Pordenone ha denunciato sei persone per una bancarotta
milionaria e reati fiscali nel settore dell’edilizia, rilevando
anche numerose violazioni alla normativa antiriciclaggio.
Sono state accertate distrazioni per 1,9 milioni di euro e
imposte evase per 800 mila euro, importo per il quale è stato
disposto il sequestro per equivalente.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha scoperto che i
quattro amministratori di una società dichiarata fallita nel
2018, succedutisi nel tempo, e altri due soggetti, che gestivano
de facto la società, avevano determinato un aggravio del
dissesto, pari a circa 3 milioni di euro, compiendo operazioni
di grave imprudenza per ritardare il fallimento della società,
astenendosi dal chiederne il fallimento con grave colpa, oltre
ad aver tenuto, durante i tre anni antecedenti, i libri e le
altre scritture contabili prescritte dalla legge in maniera
irregolare e incompleta.
Nel corso delle indagini sono stati, altresì, rilevati diversi
trasferimenti di denaro contante, tra soggetti privati, oltre la
soglia massima stabilita dalla normativa antiriciclaggio, per
complessivi 44 mila euro.
Uno degli amministratori della società è stato denunciato in
quanto, a seguito di una condanna emessa nel 2015 dalla Corte di
Appello di Venezia per fattispecie simili, era stato sanzionato
con la pena accessoria, della durata di 10 anni,
dell’inabilitazione dall’esercizio di una impresa commerciale e
dell’incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi
impresa, prescrizione del tutto ignorata avendo nuovamente
avviato la “gestione”, con le medesime illecite modalità,
dell’azienda pordenonese. (ANSA).
Fonte Ansa.it