A suonarlo gli studenti della banda giovanile ‘John Lennon’
ROMA – L’inno d’Italia suonato a distanza dagli studenti della banda giovanile ‘John Lennon’, composta da un centinaio di allievi tra i 13 e i 21 anni, di cui otto diversamente abili, integrati con il resto della Banda grazie anche a tutor specificamente formati. Il mondo della scuola ha voluto celebrare così il 17 marzo, Giornata dell’Anniversario dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera. Una data che acquista in questa fase delicata un forte valore simbolico.
Molti studenti italiani, infatti, in questo momento sono a casa, intenti a seguire le lezioni nelle loro camere, lontani dai loro compagni e dai loro professori. Per onorare questa giornata, il ministero dell’Istruzione ha inviato una circolare a tutte le scuole per invitare docenti e studenti ad attivare momenti di riflessioni sull’Unità Nazionale e sul valore dei simboli che ci rappresentano.
In quest’ottica, il Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Mi, ha avviato un’iniziativa per potenziare la Didattica a distanza con le scuole di musica italiane che coinvolgono moltissimi studenti. Con la loro iniziativa, i giovani musicisti della ‘John Lennon’, hanno dimostrato che un brano simbolo della nostra identità, possa essere uno strumento di studio, di condivisione e di integrazione, a dimostrazione di quanto la musica possa unire oltre le difficoltà.
La Banda, nata nel 1999 e diretta dal Maestro Mirco Besutti, è un’esperienza unica per la sua valenza socio-culturale di veicolo per abbattere le differenze. Ha effettuato ormai centinaia di concerti in Italia e anche applaudite tournée in Giappone, Francia, Austria, Germania, Finlandia, Ungheria, Spagna, Repubblica Ceca e Lussemburgo. Dopo l’esperienza già vissuta in occasione del terremoto 2012, anche nella nuova emergenza Covid-19 la Fondazione Scuola di Musica ‘Andreoli’ e la Banda giovanile ‘John Lennon’ si sono dimostrate subito pronte a reagire.
La Banda ha avviato le lezioni a distanza e, gradualmente, i corsi in presenza, in totale sicurezza. Sono state sperimentate poi modalità alternative di promozione della cultura musicale sul territorio, con il coinvolgimento attivo dei ragazzi. In questo modo, si sono evitate forme di dispersione, in un’ottica partecipativa e di inclusione.
FONTE Agenzia Dire