(ANSA) – ROMA, 18 MAR – “Eventi trombotici, legati
all’infiammazione, sono scatenati come sappiamo dal Covid”, ma “anche i vaccini possono provocare uno stato infiammatorio”.
Quindi, anche se in minima parte, “sappiamo che anche i vaccini
possono avere complicanze trombofiliche” che possono essere
favorite da alcune condizioni. Per questo l’Ema sta valutando “se nei deceduti ci fosse qualche difetto o tendenza a
sviluppare trombi, sia legato a caratteristiche genetiche che
all’uso di farmaci”. Lo ha detto il presidente dell’Agenzia
italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, in audizione in
Commissione Affari Sociali della Camera.
“Ogni vaccino come ogni farmaco ha degli effetti collaterali.
Soprattutto i vaccini che hanno virus vivi e possono dare
infiammazione perché sono riconosciuti come estranei. Se usiamo
un virus depotenziato, come nel caso di Astrazeneca, che
utilizza un adenovirus, si può creare una certa infiammazione”.
Ad esempio “io appena ricevuto la seconda dose e ho un po’ di
febbre, dolori e mal di testa: questo è normale, è un processo
per alcuni versi fisiologico”. Dagli studi validativi di
Astrazeneca “erano emersi alcuni eventi trombotici, ma pochi e
non gravi”. Ora, essendone emersi di più gravi, per quanto “molto pochi”, l’Ema sta approfondendo cosa potrebbe averi
favoriti. Ad esempio, “anche in persone che usano l’eparina ci
può essere effetto paradosso di tipo trombotico che interessa il
microcircolo”. Quindi, ha proseguito Palù, bisognerà capire se
le persone in cui si sono verificati eventi trombotici dopo la
vaccinazione “avevano una predisposizione genetica, se
prendevano altri farmaci, inclusi gli estrogeni che possono
agire in questo senso, perché hanno un effetto anche sul
meccanismo di coagulazione attraverso la protrombina”. (ANSA).
Fonte Ansa.it