Nel 2020 il gruppo Mondadori ha registrato ricavi netti per 744 milioni rispetto agli 884 (-15%) del 2019, con un utile netto di 4,5 milioni (che include un ‘impairment’ di 26,5 milioni) rispetto ai 28,2 precedenti.
L’utile viene destinato a riserva straordinaria mentre per l’anno in corso l’outlook è di ricavi in leggera crescita (low single-digit) e un risultato netto in forte crescita. “La solidità finanziaria consente di perseguire eventuali opportunità di acquisizioni e di creare le condizioni per un ritorno al dividendo a valere sul risultato dell’esercizio 2021”, sottolinea Mondadori.
“L’obiettivo per il prossimo esercizio è quello di tornare dopo tanti anni al dividendo, ma non per un ritorno fugace: l’idea è quella di un ritorno stabile”, spiega Antonio Porro, amministratore delegato designato di Mondadori. Durante le domande nella conference call sui conti del 2020 tenuta insieme all’a.d. uscente Ernesto Mauri, il management del gruppo editoriale ha specificato che già quest’anno ci sarebbero stati i presupposti finanziari per un ritorno alla cedola, con gli utili però destinati a riserva sia per rafforzare la struttura patrimoniale sia per guardare appunto alle prossime acquisizioni.
“Ne ho in mente tante”, aggiunge Porro, specificando che la casa editrice proseguirà in continuità a guardare al settore trade (in dimensione più all’estero che in Italia, dove le quote di mercato sono già ai limiti di legge), alla scolastica “domestica” e al digital. Nel campo M&A, Porro ha specificato che l’attenzione nel comparto digitale è focalizzata nel food e nel wellness, cioè i settori dove Mondadori ha già una presenza importante o di leader, con un rafforzamento sui social media e una prima operazione che “potrebbe essere conclusa entro l’anno in corso”, specifica l’a.d. designato, che verrà nominato dall’assemblea del 27 aprile prossimo.
Intanto sia lui sia Mauri hanno specificato che “fino a oggi non è mai stata presa in considerazione una cessione di TV Sorrisi e canzoni a Mediaset o ad altri”.
Fonte Ansa.it