(ANSA) – MILANO, 18 MAR – Ottantadue mila tonnellate di CO2
di origine fossile risparmiate all’ambiente, equivalenti alla
capacità di assorbimento di una foresta di 19.000 ettari,
un’estensione superiore alla città di Milano. È uno dei
principali risultati raggiunti dalla cooperativa agricola
Caviro, grazie all’energia e ai biocarburanti prodotti dal
gruppo attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili. Emerge dal
secondo Bilancio di sostenibilità presentato oggi dalla più
grande cooperativa vitivinicola italiana, che produce il 9% di
tutta l’uva nazionale e rappresenta 12.400 viticoltori.
Dal punto di vista energetico, Caviro è totalmente
autosufficiente, con il 100% di energia elettrica verde
autoprodotta. Inoltre ha una quota di recupero e valorizzazione
degli scarti pressoché totale (più del 99%), e 555 mila
tonnellate annue di scarti agroindustriali processati. “E’ un
traguardo importante”, commenta il presidente Carlo Dalmonte,
evidenziando che lo sviluppo sostenibile “è un concetto insito
nel dna di Caviro”. Il gruppo è diventato “un punto di
riferimento per la sostenibilità nel settore vitivinicolo
italiano e non solo”, grazie a un modello di economia circolare
completo, che punta a eliminare il concetto di scarto a partire
dalla vigna, trasformando ogni materia prima in un nuovo
ingrediente naturale da rimettere in circolo. Il Bilancio di
sostenibilità è stata anche l’occasione per presentare
ufficialmente “Innesti”, il progetto editoriale digitale
promosso da Caviro per raccontare la sostenibilità a 360 gradi.
Il terzo numero, in uscita oggi, punta sul concetto di Visioni,
ossia sulle grandi idee, molla di un cambiamento, che offrono
soluzioni concrete e definiscono buone pratiche. (ANSA).
Fonte Ansa.it