(ANSA) – ROMA, 24 MAR – Il crollo del fatturato delle imprese
italiane del 2020 non verrà recuperato interamente nel 2021
quando, dopo la perdita dell’11,1% dello scorso anno, ci sarà un
recupero solo del 7,5%. Sono i dati dell’Osservatorio Pulse di
Crif, società di informazioni creditizie che stima l’impatto
sulle imprese della pandemia di Covid.
Sarà necessario attendere il 2022 per tornare ai livelli
pre-crisi di fatturato, che sarà superiore del 2,7% rispetto al
2019, mentre la marginalità operativa di diversi comparti
rimarrà al di sotto dei livelli pre-crisi anche nel 2022. Tra i
settori, i trasporti sono il più colpito (segna -20,7% per il
fatturato 2022 rispetto al 2019), hosting e siti web quello più
in crescita.
Per molte aziende aumenterà l’esigenza di reperire importi di
nuova finanza entro il 2021, fino a coprire il 50% del
fatturato per i settori più colpiti”, afferma Crif. E “solo il
35% di imprese con profilo economico finanziario solido o
discreto mostrerà una buona capacità di risposta alla
congiuntura pandemica”.
“In questo contesto – commenta il general manager operations
di Crif Ratings, Simone Mirani – la valutazione del merito
creditizio dovrà necessariamente evolvere per riuscire ad
intercettare le imprese virtuose”. “È infatti atteso – continua
Mirani – un peggioramento complessivo delle valutazioni prodotte
dai sistemi di rating interni, oltre che un aumento della loro
volatilità, che potrà avere un riflesso negativo anche sui
bilanci bancari”. (ANSA).
Fonte Ansa.it