Le azioni delle società di abbigliamento occidentali H&M (STO: HM-B) e Nike (NYSE: NKE) sono scese ieri dopo che gli utenti dei social media hanno chiesto il boicottaggio in Cina dato che i giganti dell’abbigliamento si sono opposti alle presunte accuse di lavori forzati per la produzione di cotone nello Xinjiang.
Analisi fondamentale: grossi problemi nel mercato chiave
Diversi mesi fa, le aziende di abbigliamento hanno espresso le loro preoccupazioni sulle voci secondo cui si fa ricorso ai lavori forzati per la produzione di cotone nella regione autonoma dello Xinjiang, tuttavia, H&M e Nike stanno ora affrontando il boicottaggio dopo aver ricevuto pesanti critiche sui social media in Cina.
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Secondo quanto riferito, H&M è stato ritirato dai comuni negozi di e-commerce in Cina ed è stato costretto a tagliare i legami con una celebrità. Inoltre, anche Nike e Adidas, così come molti altri marchi di abbigliamento, sono stati oggetto di critiche.
Le denunce sono arrivate dopo che un gruppo legato al Partito comunista cinese ha pubblicato una dichiarazione di H&M secondo cui il gigante svedese dell’abbigliamento ha affermato di essere molto preoccupato per le accuse di lavori forzati per la produzione di cotone nello Xinjiang.
Inoltre, organizzazioni per i diritti umani e governi di tutto il mondo hanno criticato continuamente la Cina per aver detenuto uiguri e altri gruppi musulmani nei cosiddetti campi di “rieducazione”, sfruttandoli poi per questi lavori.
I leader mondiali, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea, hanno imposto pesanti sanzioni sulle accuse di Xinjiang, provocando un massiccio respingimento da parte del governo cinese, che afferma che i campi sono “centri di formazione professionale” progettati per combattere la povertà e l’estremismo religioso.
La Lega della Gioventù Comunista Cinese ha condannato la posizione di H&M sulle accuse di Xinjiang.
“Diffondere voci per boicottare il cotone dello Xinjiang, cercando di realizzare un profitto in Cina? Un pio desiderio!” ha scritto in un post virale.
Il post ha dato luogo a una tempesta di critiche sulle piattaforme di social media cinesi dirette all’azienda di abbigliamento svedese. Alcuni dei commenti più graditi avvistati sui social media includono “I vestiti H&M sono stracci” e “Non meritano il nostro cotone Xinjiang!”, così come un hashtag virale “Io sostengo il cotone Xinjiang”.
Prodotti rimossi dai siti di e-commerce
Il Partito Comunista ha criticato le aziende di abbigliamento occidentali attraverso il suo portavoce People’s Daily, sostenendo che “il cotone cinese dello Xinjiang è bianco e impeccabile”. L’indignazione ha anche spinto i colossi cinesi dell’e-commerce, tra cui Alibaba (BABA) e JD.com (JD), a ritirare dalla vendita tutti i prodotti H&M.
Inoltre, la compagnia televisiva China Central Television ha detto che queste società “stanno guadagnando grandi profitti in Cina ma allo stesso tempo attaccano il paese con bugie”. La scorsa notte, H&M ha pubblicato un post su Weibo, affermando di aver sempre cercato di mantenere standard elevati e trasparenza nella sua catena di fornitura globale.
“[Questo] non rappresenta alcuna posizione politica … H&M Group rispetta sempre i consumatori cinesi. Siamo impegnati in investimenti e sviluppo a lungo termine in Cina”, ha affermato la società nella dichiarazione. H&M ha anche affermato di collaborare con “più di 350 produttori” in Cina.
Solo poche ore dopo, Nike ha affrontato critiche simili nella dichiarazione in cui si afferma che il produttore di calzature “non si rifornisce di prodotti da Xinjiang e abbiamo confermato con i nostri fornitori a contratto che non utilizzano tessuti o filati provenienti dalla regione”.
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Analisi tecnica: crollo delle azioni
Le preoccupazioni degli investitori che sia H&M che Nike dovranno affrontare una domanda più debole nella grande regione della Cina a causa delle richieste di boicottaggio hanno portato a un ritiro delle azioni di entrambi i titoli. Il prezzo delle azioni H&M ieri ha chiuso in ribasso dell’1,9% dopo aver scambiato quasi il 5% in rosso a un certo punto.
In questo modo, un pullback da un livello quasi record si è esteso al di sotto del livello di $200. Pertanto, l’azione dei prezzi viene ora scambiata al di sotto del massimo del 2020 a $213,9, che ora fungerà da resistenza. Sul lato negativo, il pullback si è fermato a $196 dove è entrata in gioco la linea di tendenza ascendente.
Il prezzo delle azioni Nike è sceso di oltre il 4% in quanto è una delle società con la maggiore esposizione al mercato cinese. Le azioni sono scese di oltre il 6% a un certo punto, raggiungendo quota $125 e segnando i livelli più bassi da novembre.
La 200-DMA, oltre alla linea di estensione di Fibonacci del 127,2%, offre un forte supporto appena sotto il livello di $125. Guardando più in alto, l’area tra $135 e $140 ospita più livelli di resistenza e fungerà da zona target per gli acquirenti a breve termine delle azioni Nike.
In sintesi
I colossi occidentali dell’abbigliamento, tra cui H&M e Nike, stanno affrontando pesanti critiche in Cina dopo aver espresso le loro preoccupazioni sul presunto uso dei lavori forzati per produrre cotone nello Xinjiang. Di conseguenza, le azioni di entrambe le società si sono ritirate nella sessione di trading di ieri.