POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
I modelli matematici domenicali, nelle emissioni del mattino, continuano a evidenziare la persistenza dell’Alta Pressione sino a metà della prossima settimana, dopodiché dovrebbe spostare il proprio baricentro ad ovest determinando un profondo cambiamento delle condizioni meteo climatiche.
La presenza dell’Alta Pressione ci ha condotto nuovamente verso le ben note anomalie termiche positive ovvero temperature superiori alle medie stagionali. Il clou è atteso proprio nei prossimi giorni, ma a breve cercheremo di capire che valori si potrebbero raggiungere. Possiamo però anticiparvi che dovrebbe trattarsi di valori termici tardo primaverili.
Per l’evoluzione successiva, diciamo da Pasqua in poi, molto dipenderà dal posizionamento anticiclonico ma soprattutto dalla traiettoria di una possente irruzione artica che, viste le conferme modellistiche, dovrebbe determinare un pressing crescente verso l’Europa occidentale e l’eventuale sconfinamento in direzione del Mediterraneo potrebbe spalancare le porte a un forte peggioramento del tempo.
IL METEO A BREVE TERMINE
Come detto siamo in piena fase anticiclonica ed è una struttura che nel corso degli ultimi giorni si è avvalsa – pesantemente – di un supporto subtropicale evidente ma soprattutto percepibile.
Percepibile in termini ovviamente di temperature, che come detto saranno destinate a salire ancora di qualche grado nella prima metà della prossima settimana. Un rialzo che ci traghetterà all’interno di giornate tardo primaverili, difatti si prospettano anomalie termiche piuttosto pesanti con punte di 8-10°C in più rispetto alle medie stagionali.
Le regioni più “calde” dovrebbero essere quelle del Sud e le due Isole Maggiori, dove la colonnina di mercurio potrebbe far registrare valori massimi superiori a 25°C ma a questo punto non possiamo escludere che localmente si possano addirittura raggiungere i primi 30°C dell’anno. Per un cambiamento, anche in termini termici, si dovrà attendere presumibilmente la giornata del venerdì Santo allorquando la situazione potrebbe cominciare a cambiare a partire dalle regioni settentrionali.
CAMBIA TUTTO
La configurazione barica, ossia la distribuzione delle aree cicloniche e anticicloniche, registrerà cambiamenti sostanziali su tutto il continente europeo. Torneranno in auge gli scambi meridiani, che inizialmente piloteranno masse d’aria fredda in direzione dell’Europa centro occidentale.
Permangono le discordanze modellistiche, perché da un lato c’è chi ancora punta con decisione all’ingresso del freddo sul Mediterraneo occidentale e conseguentemente ad un peggioramento di stampo chiaramente invernale anche sulle nostre regioni. Addirittura si potrebbe rivedere la neve a bassa quota in alcune zone d’Italia.
Dall’altro lato c’è chi punta in direzione di una deriva oceanica dell’irruzione, ossia l’aria fredda scivolerebbe verso l’Oceano Atlantico innescando – di riflesso – una circolazione umida secondaria che potrebbe raggiungere il nostro Paese provocando una destabilizzazione delle condizioni meteo.
IN CONCLUSIONE
In entrambi i casi, sia che il freddo ci interessi direttamente sia che si diriga verso l’Atlantico, si prospetta un peggioramento del tempo a partire dal fine settimana pasquale. Peggioramento che potrebbe spalancare le porte a un lungo periodo d’instabilità e di turbolenze primaverili.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.