Nel Libano in piena crisi economica e politica, oggi va di scena un massiccio sciopero dei trasportatori e autisti di mezzi pubblici come segno di protesta per l’impennata dei prezzi dei carburanti, per la carenza di benzina alle stazioni di servizio, per il rincaro dei pezzi di ricambio e per l’alto costo delle tasse automobilistiche.
Stamani si registrano blocchi stradali da Tripoli, a nord, a Sidone, a sud, passando per varie zone della capitale Beirut.
Anche se la Federazione nazionale dei trasportatori aveva ieri smentito di aver aderito alla mobilitazione, la partecipazione allo sciopero di camionisti e autisti di minivan risulta massiccia sin dalle prime ore del giorno.
Il Libano vive da un anno e mezzo la sua peggiore crisi economica degli ultimi 30 anni. Un anno fa il sistema finanziario libanese dichiarava formalmente il fallimento. In un anno e mezzo la lira locale ha perso circa il 90% del suo valore rispetto al dollaro e all’euro.
I prezzi dei beni al consumo, in larga parte importate, sono alle stelle. E scarseggiano elettricità, benzina, medicinali. La pandemia, poi, ha aggravato una situazione già compromessa.
Secondo l’Onu più della metà dei libanesi è oggi sotto la soglia di povertà e la classe media, un tempo uno dei pilastri del Libano, sta di fatto scomparendo. (ANSAMed).
Fonte Ansa.it