(ANSA) – ROMA, 10 APR – La rivoluzione green fa bene
all’ambiente ma parecchio anche alle imprese: un terzo riduce i
consumi energetici, un quinto dà un taglio ai rifiuti, il 14%
dice addio all’utilizzo di sostanze chimiche nocive e un altro
10% contiene l’utilizzo delle risorse idriche e, migliorando la
logistica, riduce anche le emissioni di CO2 connesse alla
distribuzione su gomma. E’ quanto risulta da un’ indagine
effettuata su oltre 32mila imprese nell’ambito del progetto
Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli
interventi territoriali), condotto da Unioncamere e dall’Agenzia
per la Coesione territoriale e finanziato dal PON Governance e
Capacità Istituzionale 2014-2020 nella quale interrogate
sull’impatto ambientale degli investimenti green, 9 imprese su
10 hanno messo in chiaro quali fossero i principali benefici
notati. Il più frequente nelle risposte ha riguardato la
riduzione delle materie prime energetiche (32,7%), con punte del
42% per la Sardegna, del 40% per la Calabria e del 38,7% per la
provincia autonoma di Bolzano.
“L’investimento delle aziende in ecoefficienza ha una ricaduta
importante sull’ambiente. Ma è ormai chiaro – sottolinea
Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere – che gli
effetti positivi di questi investimenti si trasmettono anche
alle performance aziendali con un miglioramento dei prodotti e
dei servizi offerti, una riduzione dei costi, un aumento della
produttività. Ma soprattutto, questa ‘rivoluzione green’ ha
portato le aziende ad irrobustirsi finanziariamente, il
passaggio più delicato che le imprese italiane dovranno
affrontare nei prossimi mesi”. (ANSA).
Fonte Ansa.it