(ANSA) – BARI, 10 APR – “Il messaggio che sta passando è che
ora tutto sia finito, ma ieri è stato semplicemente applicato
quanto prevedeva la sentenza del tribunale dell’Aja, che verrà
poi ratificata nell’udienza del 19 aprile. Ora, però, inizierà
la fase processuale in Italia che noi speriamo porti alla
verità, perché per noi la dignità conta più di qualunque altra
cosa: non può finire così”. Lo ha detto all’ANSA Paola
Moschetti, moglie del fuciliere di Marina Massimiliano Latorre,
commentando la decisione della Corte suprema indiana, pronta ad
archiviare il dossier quando l’Italia avrà versato circa un
milione di euro alle famiglie dei pescatori uccisi.
Latorre e il commilitone Salvatore Girone sono accusati di
aver ucciso nel 2012 due pescatori indiani, al largo delle coste
del Kerala, mentre erano a bordo della nave commerciale italiana
Enrica Lexie per una missione antipirateria. Dopo l’accordo
sull’ammontare del risarcimento dell’Italia alle vittime, circa
1,1 milioni di euro, ieri la Corte suprema di New Delhi ha dato
l’ok all’archiviazione del caso appena la somma sarà versata.
“Ora, dopo 9 anni – prosegue Paola Moschetti – si apre una nuova
fase che speriamo sia breve: non possiamo perdere altri dieci
anni della nostra vita per arrivare alla verità dei fatti”.
“Inoltre – conclude Moschetti – vorrei aggiungere che tutte le
notizie sugli ultimi sviluppi le abbiamo apprese dalla stampa e
da nessun altro”. (ANSA).
Fonte Ansa.it