(ANSA) – ROMA, 15 APR – Il sabotaggio denunciato dall’Iran al
suo impianto nucleare di Natanz, domenica scorsa, ha rischiato
di produrre “una catastrofe umana e ambientale”, che solo “le
tempestive e professionali misure di contenimento” adottate dal
personale hanno permesso di prevenire. Lo ha affermato Kazem
Gharib Abadi, il rappresentante permanente di Teheran presso le
organizzazioni delle Nazioni Unite a Vienna, in una lettera a
Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Agenzia
internazionale per l’energia atomica (Aiea).
Nella lettera il rappresentante dell’Iran torna a puntare il
dito contro Israele per questo che definisce “un atto
terroristico”. Si tratta, sottolinea il diplomatico, di “una
palese violazione dell’articolo 2 della Carta delle Nazioni
Unite, che necessita di una appropriata risposta da parte della
comunità internazionale”. Gharib Abadi sottolinea “la lunga serie di operazioni
israeliane di sabotaggio” contro le “pacifiche attività
nucleari” dell’Iran, tra le quali ricorda “i codardi assassinii
di diversi scienziati nucleari iraniani” e il “cyberattacco
israeliano-americano” con il virus Stuxnet negli anni 2000. Il
diplomatico afferma quindi che “la comunità internazionale deve
condannare fermamente questo atto di terrorismo nucleare e fare
rispondere i colpevoli e i loro complici dei loro atti, che
minacciano di destabilizzare ulteriormente la già tesa
situazione in Medio Oriente”. (ANSA).
Fonte Ansa.it