POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
Sul cambio di rotta della Primavera sembrano esserci pochi dubbi. I modelli matematici di previsione ci dicono che il quadro meteo climatico è destinato a cambiare soprattutto sotto l’aspetto termico: ci lasceremo alle spalle il freddo di aprile e maggio dovrebbe portarci un ragionevole incremento delle temperature.
Ciò che emerge dall’analisi modellistica odierna è però un altro elemento estremamente interessante: l’Italia potrebbe essere spaccata in due. Da un lato Sud e Isole Maggiori, sotto l’influenza di un promontorio anticiclonico africano, dall’altro lato Nord e in parte le regioni centrali sotto gli effetti di una circolazione umida e instabile.
Da un lato, quindi, probabile bel tempo o al più qualche sprazzo di variabilità, dall’altro lato instabilità marcata con rischio di temporali di una certa rilevanza. Ma quale sarà l’impostazione barica che ci condurrà a tale scenario? Un attimo di pazienza e ne parleremo.
IL METEO A BREVE TERMINE
Prima dobbiamo addentrarci nel breve termine perché i segnali primaverili, della calda primavera, stanno prendendo piede. Proprio così, la prima fiammata africana sta diventando realtà anche se come spesso capita non avrà effetti omogenei.
Il rialzo termico sarà generalizzato, questo è vero, ma si farà sentire maggiormente nelle regioni meridionali e tra le due Isole Maggiori, dove la colonnina di mercurio potrebbe balzare a ridosso dei 30°C. Ovviamente parliamo di temperature massime, mentre le minime saranno ancora relativamente basse perché condizionate dal freddo preesistente e dalle inversioni termiche.
La situazione tuttavia non sarà così stabile come si potrebbe pensare. A inizio settimana, infatti, la circolazione depressionaria oceanica potrebbe estendere la propria influenza dall’Europa occidentale verso le nostre regioni. Difatti ci aspettiamo un peggioramento al Centro Nord e si dovrà prestare attenzione ai temporali perché i contrasti termici potrebbero risultare particolarmente accesi.
ITALIA DIVISA IN DUE
Riprendiamo il discorso affrontato in apertura, focalizzando l’attenzione sul tipo di configurazione barica perché il nostro Paese potrebbe risentire di effetti differenti a seconda di come andranno ad agire le depressioni nord atlantiche. O forse sarebbe meglio direi artiche…
Sì perché a seguito della progressiva dissoluzione del Vortice Polare avremo un’ampia area ciclonica sul Nord Europa, circolazione dalla quale dovrebbero staccarsi vortici secondari diretti verso le Isole Britanniche e i settori occidentali del vecchio continente.
Le maglie cicloniche potrebbero estendersi verso il Centro Nord, provocando instabilità a tratti consistenti e quindi temporali di una certa rilevanza. Al Sud e tra le due Isole Maggiori potrebbe prevalere un promontorio anticiclonico destinato a garantire condizioni di bel tempo e temperature superiori alle medie stagionali.
IN CONCLUSIONE
Le carte in tavola potrebbe cambiare, giusto dirlo, nel senso che potremmo assistere a un consolidamento dell’Alta Pressione Africana o alla maggiore influenza ciclonica. Tra qualche giorno ne sapremo di più.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.