A seguire una photogallery di disegni fatti dai bambini accolti da SOS Villaggi dei Bambini, arrivati dall’Italia e dall’estero e interpretati dal dottor Emanuele Caroppo – (Psichiatra e Psicoanalista della Società Italiana di Psicoanalisi – Segretario Generale Centro di ricerca universitaria He.R.A. – Università Cattolica del Sacro Cuore Mariarita Valentini – Psicologa – SATIS Centro clinico di Psicologia)
Il disegno infantile è uno “strumento” che aiuta i bambini a codificare le loro emozioni e la realtà che li circonda. Sta a noi adulti interpretare i loro messaggi, a fronte soprattutto di un vissuto così critico e coinvolgente come è l’emergenza provocata dal Covid-19 che ha comportato cambiamenti sostanziali nelle loro reti familiari, relazionali, educative e sociali.
SOS Villaggi dei Bambini, l’organizzazione che da oltre 70 anni si impegna a favore di bambini e ragazzi che hanno perso o rischiano di perdere le cure familiari, in occasione della “Giornata mondiale del disegno”, ha raccolto alcuni disegni fatti da bambini e bambine tra i 4 e gli 11 anni accolti nei Villaggi SOS in Italia, Sri Lanka, Macedonia e Thailandia. Nei loro disegni i bambini manifestano la sofferenza della pandemia ma, nello stesso tempo, anche capacità di resilienza dimostrando come la pandemia li abbia allenati a non distogliere mai lo sguardo da un futuro possibile e migliore di fronte alle difficoltà della vita.
“I disegni realizzati dai bambini – dichiara il prof. Caroppo – rilevano gran parte del loro vissuto di angoscia e di gravità degli eventi (sono rappresentate ambulanze, ospedali, barelle, mascherine, “regole” per contenere la pandemia e immagini del virus la cui sezione ricorda una corona che infetta il Sole e in un disegno l’intero sistema solare), ma evidenziano molti elementi di positività, speranza e amore verso la vita (supereroi che mettono la mascherina al Covid, bambini che tornano a giocare nei parchi, arcobaleni, fiori e cuori).
Alcuni bambini dividono con una linea il foglio in due: c’è un prima e un dopo, un passato e un presente/futuro, c’è chi si è ammalato di Covid-19 (si disegna nel suo letto nella prima metà del foglio) ma c’è la guarigione (nella seconda metà torna a giocare a pallone con gli amici), c’è chi ha vissuto la distanza dai fratelli, dai compagni di scuola, dalla famiglia ma c’è poi il momento del ritrovo. Alle nuvole che hanno oscurato il cielo nel pieno della pandemia si sostituisce un sole brillante, nella fantasia dei bambini, quando tutto questo sarà passato.
Poi ci sono disegni che raccontano la sofferenza nel contatto mancato (disegni di segmenti corporei, mani, volti con mascherine) e poi di nuovo la creatività che entra in gioco per fronteggiare la malattia personificata dal virus (In un disegno con fumetto un virus dice: “No, ho perso”. E l’altro personaggio raffigurato, un po’ bambino e un po’ supereroe risponde: “Finalmente!”)”.
SOS Villaggi dei Bambini si è da subito attivata a supportare i bambini a comprendere che le difficoltà possono essere affrontante e che attraverso comportamenti e strategie adeguate si arriva alla soluzione.
“L’attività creativa svolge una importante funzione equilibratrice nel complesso sistema della vita psichica del bambino – continua il prof. Caroppo – i minorenni accolti nei Villaggi SOS cercano di adattare, ai propri desideri, ai propri sogni e alle proprie aspettative, le dimensioni reali, attraverso la trasformazione fantastica dei dati, degli oggetti e delle vicende concrete”.
Attraverso un disegno è stata riprodotta la festa del Loi Krathong in Thailandia. Lanterne che illuminano il cielo nella notte di luna piena del dodicesimo mese del calendario Thai. Un rito antichissimo che segna un nuovo inizio, una rinascita.
“Un rito che per i bambini – conclude Caroppo – è necessario per sconfiggere il Covid-19, per vaccinare il sole di un nuovo giorno che arriverà dopo la notte più buia. E appare particolare il rapporto che i bambini d’oriente hanno con la Natura: forse più di tutti hanno compreso il monito Green e capito che la vera battaglia contro questa pandemia, e di quelle che potrebbero arrivare, passa in primo luogo da un contatto e un rispetto incondizionato dell’ambiente”.
A seguire anche l’illustrazione della poesia di Renato, un ragazzo accolto nel Villaggio SOS di Ostuni.
L’ illustratrice è Francesca Quatraro di cui può trovi notizie sul sito www.officinamezzaluna.it. L’idea è che con la musica, la poesia, le parole, questo ragazzo riesce a portare luce e colore in un mondo diventato tutto grigio. La poesia è stata scritta lo scorso anno nel mese di maggio in piena pandemia per partecipare ad un concorso nazionale di poesia. Ha vinto il primo premio nella sezione dedicata alla sua fascia di età. La poesia ha vinto il primo premio della sezione D del Premio Nazionale di Lettere ed arti Città Viva 2020 indetto dall’associazione culturale Città Viva di Ostuni.