MILANO – “Velocità massima: 180 all’ora”. L’annuncio della Renault arriva in occasione dell’assemblea degli azionisti, luogo deputato alle grandi decisioni strategiche. Luca De Meo ha scelto proprio questa sede per annunciare un’altra delle svolte radicali che devono trasformare la casa francese in un’azienda più efficiente e in linea con i tempi. L’obiettivo è quello di migliorare la “compatibilità” fra veicoli e ambiente abbracciando i temi fondamentali, che sono l’inquinamento e la sicurezza, e la strada scelta è quella di intervenire sul fronte della velocità. Niente limiti alle potenze, s’intende, ma la decisione di “stoppare” le prestazioni dei nuovi modelli alla velocità massima di 180 km/h; intenzione che ha un valore simbolico ma non solo.
La decisione fa notizia perché rompe ufficialmente con una cultura che identifica la potenza e (in qualche caso) il prestigio di un’automobile con la massima velocità che è in grado di raggiungere. Per Renault non sarà più così e tutti i suoi nuovi modelli, indipendentemente dalle altre prestazioni, non potranno superare quella soglia che, comunque, resta ampiamente superiore alle andature che la stragrande maggioranza degli utenti tiene normalmente sulle più veloci autostrade.
L’autolimitazione per legge (che in Giappone è in vigore da tempo e recentemente abbracciata anche da Volvo) non è una novità. Anzi la si potrebbe considerare una costante nella storia dell’automobile (basta pensare che alle origini in alcuni Paesi i mezzi a motore dovevano essere preceduti da una staffetta a piedi), in base all’ovvia considerazione che il pericolo aumenta esponenzialmente con la velocità. Allo stesso modo consumi ed emissioni si impennano alle alte velocità (per questo motivo nel 1988 l’allora ministro Enrico Ferri aveva introdotto il famigerato decreto del limite a 110 km/h in autostrada).
In ottica attuale la decisione di Renault è perfettamente coerente con un’evoluzione della mobilità diretta al progressivo miglioramento degli standard di sicurezza, al risparmio energetico e alla limitazione delle emissioni, e in linea con la diffusione di mezzi a batteria per i quali lo “spreco” di energia alle alte velocità incide pesantemente sull’autonomia.
Una prospettiva che non piace a tutti e, forse anche per questo, Renault ha specificato che nell’abito del gruppo, la marca Alpine sarà libera di continuare a esprimere il proprio carattere sfrecciando su strada anche oltre i 180 km/h.
Fonte www.repubblica.it