MILANO – Sicuramente il fondatore Ferdinand Porsche potrebbe solo esserne contento: proprio a lui infatti si deve una delle prime e più avveniristiche auto elettriche (la Lohner-Porsche del 1900) della storia e quindi va considerato un pioniere anche nell’elettrificazione.
Il pensiero che i grandi manager Porsche debbano andare in giro con auto a batteria non è quindi così sorprendente; l’azienda infatti sostiene che la gamma “elettrificata” attuale è abbastanza vasta e diversificata per soddisfare qualsiasi necessità di rappresentanza e anche di gusto personale.
Non è proprio un diktat: il programma prevede che entro la fine dell’anno almeno la metà della flotta d’ordinanza di Stoccarda e di Weissach (le sedi principali dove operano i grandi manager Porsche) debba essere a batteria, totalmente elettrica o plug-in; lasciando quindi la possibilità che l’altro 50% possa richiedere un modello tradizionale a combustione.
La strada indicata dall’azienda è però precisa e l’obiettivo è comunque il raggiungimento della “neutralità nelle emissioni di CO2”; per questo motivo in Porsche proseguono gli studi anche sulla produzione di carburanti sintetici (i cosiddetti eFuel), così che ci si possa sentire “sostenibili” e politicamente corretti pur utilizzando una classicissima 911. (d.p.m.p.)
Fonte www.repubblica.it