Barolo è la Città del Vino 2021. La cerimonia di assegnazione, con consegna della bandiera da parte di Floriano Zambon, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, di cui Barolo è socio fondatore, si è svolta sabato 15 maggio c.a. nelle sale del Castello di Barolo, sede del WiMu, alla presenza di varie autorità, tra cui, oltre la sindaca di Barolo Renata Bianco, il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore alla Politiche Agricole Marco Protopapa, il presidente della Barolo & Castles Foundation, Claudio Bogetti.
Tiziano Gaia, direttore del comitato scientifico della Barolo & Castles Foundation, ha svolto in maniera impeccabile il ruolo di padrone di casa in questo primo evento in presenza.
Il riconoscimento è stato assegnato a Barolo non per il suo nome, ma per il suo programma, preso come esempio non solo dagli altri partecipanti al concorso, ma da tutti i centri di riferimento dell’Associazione in Italia” Ha così motivato la scelta il presidente Floriano Zambon.
Raspini S.p.A. ha deciso di essere al fianco del Comune di Barolo e della Barolo & Castles Foundation in qualità di partner, per sostenere e sottolineare i tanti valori condivisi con questo progetto, risultato vincente nel confronto con altre importanti realtà vinicole nazionali: l’attenzione al territorio, la storia e la tradizione, il lavoro fatto bene, il valore del tempo.
Ma anche per supportare e incentivare la voglia di ripartenza e di ripresa dell’enoturismo piemontese, così importante per l’economia della nostra Regione.
“Il legame con il territorio, la storia e la tradizione sono elementi che, così come per Barolo, da sempre caratterizzano il nostro operato e, l’impegno con cui, dal 1946, abbiamo attraversato e accompagnato la storia della nostra Regione e del nostro Paese ne sono concreta testimonianza – ha dichiarato Alessio Ottaviano Product & Communication Manager di Raspini S.p.A.
– L’amore per il lavoro, la passione, il gusto di fare le cose per bene, la determinazione e la lungimiranza, fanno parte del DNA della famiglia Raspini – e ha poi concluso sottolineando come “Il tempo è un elemento che ci accomuna al mondo del vino e di Barolo.
Quel tempo che è necessario per affinare il vino è lo stesso ingrediente che ci serve per fare dei nostri salumi: prodotti di alta qualità, con una loro forte identità e caratteristiche distintive che raccontano la nostra terra, così come racconto del territorio e della sua tradizione è ogni vino”.
Il titolo di Città Italiana del Vino 2021 è un riconoscimento del lavoro e dell’impegno del Comune di Barolo che, negli anni, ha saputo valorizzare il legame del territorio con il vino e l’enoturismo, al centro di un’area, le Langhe, che è Patrimonio Unesco.
«Quando l’Associazione nazionale Città del Vino ha promosso questo primo concorso abbiamo pensato che, come soci fondatori, non potessimo sottrarci al confronto e abbiamo deciso di concorrere con una nostra candidatura e con spirito di intraprendenza e voglia di ripartire dopo la prima ondata della pandemia – ha
spiegato il sindaco di Barolo, Renata Bianco – Confidiamo che questa ripartenza sia quella definitiva e, nel rispetto di tutte quelle che sono oggi le normative di sicurezza, inauguriamo Barolo Città Italiana del Vino 2021 dando un segnale di ottimismo e condivisione di una nuova e dinamica stagione di eventi, cultura e turismo. Lanciando qui il nostro “Racconto infinito”, che si snoda lungo tre parole chiave: memoria, comunità e futuro».