Sette liquori agricoli, sette frutti colorati e succosi, sette personaggi e infinite avventure ai piedi del vulcano più grande e affascinante del vecchio continente. Nasce così il concept brand ‘Etnauti’ e la nuova linea ‘Liquori dell’Etna’. Sette infusi prodotti solo con frutta fresca di stagione raccolta sulle terre nere dell’Etna raccontano le storie agricole di sensali, agricoltori e commercianti coraggiosi che hanno contribuito a costruire il fascino e il successo del territorio etneo. Limone Primofiore, Tarocco Gallo, Mandarino Tardivo Marzola, Pesca Tabacchiera, Mela delizia dell’Etna, Pera Coscia e Fico d’India sono gli ingredienti protagonisti di ricette autentiche, che prevedono la meticolosa selezione dei migliori frutti e una lenta doppia macerazione in alcool. Un rituale senza tempo, che da generazione in generazione porta a tavola sette liquori mitici, gli stessi con cui gli Etnauti brindavano ai loro successi. Quello degli Etnauti e di Liquori dell’Etna è un racconto originale del territorio, un progetto di branding innovativo che sceglie il fumetto, in forma di graphic novel, per celebrare le avventure di Don Rico Santamaria, Tonio il Sensale, Placido, Alfio, Melo, Barbaro e Tano. Sette personaggi mitici che, con le loro avventure ai piedi del vulcano, ispirate a fatti storici realmente accaduti, raccontano dell’orgoglio per le proprie origini e della voglia di emergere nonostante le difficoltà. Sentimenti che, oggi come ieri, guidano i giovani imprenditori siciliani. Oggi il mito degli Etnauti rivive in una linea liquori dalla grande impronta territoriale, ma anche nel lavoro di tutti quegli uomini che credono nella potenzialità del patrimonio materiale e immateriale di questo terra. A raccogliere idealmente questo testimone è Edoardo Strano, la cui storia di famiglia affonda le radici nel mondo agricolo etneo, un’eredità culturale importante che rivive oggi nel racconto di quelle avventure d’altri tempi e nel gusto di questi liquori mitici. “I miei ricordi d’infanzia sono legati alla raccolta dei frutti nei campi, alle contrattazioni commerciali dei miei zii, ai viaggi in auto di mio nonno che in tempi non sospetti cominciò a commerciare le arance fuori dalla Sicilia – racconta Edoardo Strano, CEO del corporate brand che ha il suo cuore pulsante alle pendici dell’Etna – “Liquori dell’Etna” e “Le avventure degli Etnauti” sono ispirate a questa memoria storica. Con questo progetto vorrei rendere omaggio a tutti i sensali, i contadini e i commercianti che hanno fatto grande il territorio agricolo etneo. I Liquori dell’Etna li abbiamo pensati sia come fine pasto che come premium spirits, per guidare intenditori e appassionati alla scoperta del nostro territorio e della sua storia, attraverso profumi e sapori autentici, racchiusi in un bicchiere”. Un progetto editoriale e di branding innovativo, che narra con una cifra estetica attuale e contemporanea un pezzo di storia economica e sociale della Sicilia. Ogni singola etichetta racconta delle avventure degli Etnauti, ma anche di oggetti e accessori iconici siciliani, di antiche tradizioni e di una lingua senza tempo. “Le avventure agricole ai piedi del vulcano” saranno invece pubblicate periodicamente in forma di graphic novel sui canali social del brand e in un pieghevole tascabile che accompagnerà le bottiglie. I Liquori dell’Etna saranno inseriti nel catalogo dei premium spirits di Velier e distribuiti presso selezionati ristoranti e enoteche. È attivo anche l’e-commerce del brand sul sito www.liquoridelletna.it con consegne in tutta Italia. L’identità visiva, il design e il packaging delle bottiglie sono stati curati dallo studio di progettazione grafica Atelier790 che ha inoltre coordinato la realizzazione delle illustrazioni e dei testi del fumetto affidandole all’ingegno e alla creatività dell’illustratore palermitano Emanuele Gizzi e alla penna di Alfonso Prota. Il brand Etnauti, non si esaurirà con Liquori dell’Etna, in cantiere ci sono infatti altri progetti che prevedono di completare la linea di spirits con altri prodotti pensati per la mixology, neanche a dirlo rigorosamente made in Etna. |