Giada Rossa – Una vita per la libertà (Fiori d’Asia Editrice) è l’ultimo romanzo della scrittrice Fiori Picco,
opera che si è classificata superfinalista al Premio Città di Latina 2020 e finalista con merito al Premio
Argentario 2020.
Ogni donna è preziosa come una giada, proprio come la protagonista di questa storia che, raccontando in
prima persona, ripercorre tutte le fasi della sua vita travagliata: un’infanzia negata nelle campagne del
Jiangxi, un’adolescenza segnata dalla violenza, il drammatico viaggio dalla Cina verso l’Europa, le difficoltà
incontrate in Italia da clandestina. Nonostante le avversità, ha sempre dimostrato un coraggio e una forza
d’animo ammirevoli, si è ribellata alle ingiustizie, agli inganni e alle prevaricazioni, perseguendo il valore più
importante: la libertà. La sua testimonianza vuole essere uno stimolo per tutte le donne che si trovano in
situazioni simili e che si arrendono al loro destino.
“Giada Rossa – Una vita per la libertà è un romanzo nato da un incontro avvenuto presso gli Spedali Civili di
Brescia, dove ho svolto opera di mediazione culturale – ha spiegato l’autrice. È la storia vera e drammatica
di una signora cinese che ho conosciuto e che ho assistito durante un intervento chirurgico. In ospedale mi
ha raccontato tutta la sua vita, dall’infanzia trascorsa in Cina, fino al suo arrivo in Italia. Il suo carattere
allegro, comunicativo e positivo mi ha subito colpita e ispirata.
Ho sentito il desiderio di scrivere questa storia per dare voce a tutte le persone che, come lei, hanno
sofferto e sono state vittime di violenze, soprusi e discriminazioni.
Considero Giada Rossa un romanzo-verità e di denuncia, in quanto affronto tematiche forti, ricorrenti e
attuali.
Ho intervistato la protagonista per sei anni; il lavoro di approfondimento e di ricostruzione è stato lungo e
costante. Pur parlando la stessa lingua, ovvero il cinese, la signora aveva una capacità di esposizione
semplice, ma è stata collaborativa e desiderosa di raccontare le sue emozioni, che io ho reso mie.
I sei anni sono serviti a recuperare dalla memoria tutti i fatti e le relative sensazioni. Di mio c’è la
rielaborazione dettagliata con l’inserimento delle ambientazioni e dell’analisi psicologica dei personaggi”.
In un arco temporale che dal 1970 arriva ai giorni nostri, la storia narrata da Fiori Picco avvicina il lettore a
temi delicati e meritevoli di una riflessione: dall’infanzia negata alla violenza domestica, dall’immigrazione
clandestina al traffico di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione, dall’integralismo religioso al
Buddismo e il Karma, dal concetto di matrimonio in Cina al riscatto sociale.