Un calo di interventi e donatori legato alla pandemia, che si spera di recuperare, allarma gli esperti. Il tema è quello dei trapianti di cornea in Italia, in diminuzione del 25% nel 2020 rispetto al 2019 (4730 su 6304), cui si accompagna un decremento dei donatori (9127 nel 2019 e 6279 nel 2020).
Il messaggio viene lanciato da Sitrac, Società Italiana Trapianto di Cornea e Superficie Oculare, che con il suo presidente Leonardo Mastropasqua, direttore del Centro di eccellenza nazionale in Oftalmologia dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, invita a “donare ed avere fiducia nel trapianto, quando è necessario”.
“Le donazioni- spiega Mastropasqua- sono calate per difficoltà organizzative nelle strutture ospedaliere e perché le persone hanno avuto paura. Di conseguenza sono diminuiti anche i trapianti. La paura a farsi operare dipende dai timori legati alla sicurezza dei tessuti, ma sono ingiustificati. I percorsi ospedalieri sono sicuri e i tessuti anche; le linee guida italiane sono fra le più restrittive in Europa e nel mondo. Il paziente che dona è libero da patologie trasmissibili e sottoposto anche a tampone nasofaringeo eseguito dopo il decesso. L’intervento di trapianto è sicuro”.
Peraltro, ricorda il presidente Sitrac, “al il trapianto di cornea è stato riconosciuto il carattere di urgenza legato al concetto di ‘urgenza del donatore’: la disponibilità di un tessuto per trapianto presuppone il suo utilizzo e il dono non può essere sprecato”. Mastropasqua sottolinea anche che “questa operazione ha avuto una straordinaria evoluzione, anche legata alla tecnologia, che negli ultimi anni ha galoppato. E così sono cambiate anche le tecniche chirurgiche. Prima qualsiasi problematica avesse il paziente la cornea veniva cambiata in toto, con un trapianto cosiddetto ‘perforante’. Adesso si sostituisce solo lo strato danneggiato”.
“I dati 2021 sono legati all’evoluzione della pandemia-conclude Mastropasqua – cerchiamo di sensibilizzare e le vaccinazioni hanno aiutato penso ci sarà sicuramente un ritorno, anche se non completamente e subito, ai dati del 2019. Andiamo verso un recupero, anche grazie alla generosità dei donatori, dei loro familiari e della rete trapiantologica”.
Fonte Ansa.it