Nel primo trimestre del 2021 è stato toccato il record da 5 anni nell’indice dei posti vacanti nell’industria e nei servizi. Ogni 1.000 occupati, infatti ci sono ben 15 nuove posizioni da ricoprire, quasi il doppio rispetto al 2020, quando erano 8. È quanto emerge dal Rapporto 2021 della Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con CRISP – Centro di Ricerca – Università di Milano Bicocca, sul lavoro sostenibile, che sarà presentato il 15 luglio al CNEL, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Le imprese, sottolinea il Rapporto , “sono a caccia di circa 200.000 lavoratori ed a volte faticano a trovali”.
“Il lavoro oggi è più un percorso che un posto, osserva Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, “che richiede flessibilità, formazione continua e disponibilità al cambiamento. Capacità di lavoro e creatività sono il principale asset di un paese senza materie prime come è l’Italia. Il lavoro deve tornare ad essere la priorità nella ripresa attraverso politiche industriali e di espansione”.
Il settore che ha più difficoltà a trovare addetti è il turismo.
Negli alberghi e ristoranti i posti vacanti sono 30 ogni 1.000 occupati. Seguono informatica e telecomunicazioni (24), studi professionali (22), costruzioni (22) e servizi alle aziende (18).
L’indice che misura le ricerche di nuovi lavoratori aveva registrano una lenta crescita fra il 2017 e il 2019, passando da 1,2% a 1,4%, per crollare a 0,8% nel 2020 a causa della pandemia. Ora la risalita a 1,5% fra gennaio e marzo 2021.
A livello europeo nei primi tre mesi dell’anno svetta il Belgio con 35 posti vacanti ogni 1.000 addetti, seguito da Olanda (30) e Germania (29). La media europea è di 20.
E se in base ai dati Istat sugli occupati e all’indice dei posti vacanti, si può quindi stimare in circa 200.000 le figure cercate nel primo trimestre, dice il Rapporto, trovare persone adatte non è semplice, come rivela un sondaggio condotto fra i direttori del personale: spesso sono carenti le competenze digitali, l’inglese o la capacità di assumere responsabilità.
(ANSA).
Fonte Ansa.it