Sicurezza sul lavoro: la Coldiretti Veneto ha fornito importanti osservazioni per la costruzione del documento. Si tratta di uno dei più importanti documenti siglati a livello nazionale
Sulla piattaforma della Regione Veneto in materia di scurezza sul lavoro non è mancato il contributo di Coldiretti che ha fornito osservazioni puntuali per la costruzione del documento. Coldiretti presente oggi a Venezia a Palazzo Balbi per la firma del protocollo, primo e unico in Italia, valuta positivo il rafforzamento degli Spisal se compreso come ausilio alle imprese più che di servizio sanzionatorio, ritiene utile una regia regionale e una procedura condivisa per l’assistenza e la vigilanza, rilevanti anche le risorse economiche messe a disposizione. “Un dialogo – sottolinea Martino Cerantola presidente regionale – va avviato con le associazioni dei costruttori e commercianti di macchine agricole. Ricordo – continua – che gli in agricoltura gli infortuni coinvolgono lavoratori dipendenti e pure imprenditori. Buono l’operato del comitato veneto di coordinamento, in particolare per quanto riguarda i soggetti pubblici, quanto esposto deve coincidere anche in applicazione pratica locale e non con personalismi differenti”. Gli incidenti mortali in agricoltura sono una spina nel fianco per il settore, nonostante siano comunque in calo rispetto al 2015. Il primario è sotto la lente di ingrandimento per i numeri negativi anche se le statistiche dell’ Inail segnalano che, in generale, il quadro degli infortuni è sensibilmente migliorato passando in quasi 15 anni da oltre 5mila casi ad esattamente la metà.
“L’impegno formativo in questo senso – sottolinea Cerantola – è orientato alla sensibilizzazione degli imprenditori tramite modalità moderne come lezioni on line. Sono14 mila gli imprenditori che hanno aderito ai percorsi di aggiornamento per i quali sono state impiegate pure le risorse del Programma di Sviluppo Rurale”.
Tra i punti dolenti ci sono gli episodi di ribaltamento del trattore, mentre calano le casistiche legate alle malattie e agli incidenti ai lavoratori dei campi per operazioni manuali o con strumentazione basica. “Ci conforta – continua – la crescita culturale verso un approccio sulla prevenzione da considerare non come norma cogente ma come modus operandi al servizio della persona e delle aziende al fine di garantire la salute degli operatori. Per tali ragioni, e per rispondere alle esigenze degli associati, Coldiretti ha messo in campo anche una programmazione continua di corsi obbligatori”.