(ANSA) – BRESCIA, 21 LUG – Si è celebrata davanti al gup di
Brescia l’udienza preliminare per la morte di Francesca
Manfredi, la 24enne morta di overdose lo scorso 24 agosto a
Brescia. Sono complessivamente sette gli indagati; uno,
latitante fino a ieri, si è costituito e si è presentato in
aula. Cinque persone sono accusate di spaccio di droga. Uno di
loro, Thomas Maroni, è stato ammesso al rito abbreviato così
come Cristian Paloschi, trentenne che deve rispondere invece di
omicidio preterintenzionale perché secondo gli inquirenti ha
iniettato la dose letale di eroina alla giovane vittima.
Accusata invece di omissione di soccorso un’amica della
ragazza che ho trascorso con lei e con il trentenne l’ultima
notte in vita di Francesca Mandredi. Lei e cinque spacciatori
sceglieranno il rito il 15 settembre, giorno in cui è stata
aggiornata l’udienza.
La madre di Francesca Manfredi si è costituita parte civile.
“Gli avvocati degli indagati hanno cercato di attaccarmi con
argomenti che non c’entrano nulla con il processo. Pensavo di
farmi più male di quanto mi hanno fatto” ha detto Monia
Migliorarati, rappresentata dall’avvocato Rosa Afrune. La
vittima è morta al primo buco di eroina della sua vita.
“Condivido con la ricostruzione della Procura che è stato
Paloschi a iniettarle l’eroina” spiega la madre. “A Francesca
era morta un’amica per eroina e aveva paura. Mi ripeteva sempre
che non capiva come si potesse morire per quella roba. Ora
voglio che paghino per quanto fatto”. (ANSA).
Fonte Ansa.it