Parafrasando Martin Luther King, Matteo Bassetti, il 21 luglio su Rete 4 – rileva Paolo Battaglia La Terra Borgese – l’infettivologo del policlinico San Martino di Genova, esprime che la libertà di non vaccinarsi finisce dove inizia per gli altri il rischio di ammalarsi. Ancora: rivolgendosi al senatore Gianluigi Paragone, il medico gli suggerisce: “Lei studi e poi può parlare, è l’ultimo da cui posso imparare qualcosa”. Di contro, Gianluigi Paragone: “Vedo le sue foto, è pronto per fare l’Isola dei Famosi”. E ancora, Bassetti spiega agli italiani (in modo chiaro e comprensibile?): “Chi è contro il vaccino è contro lo Stato perché il vaccino è uno strumento contro le chiusure. […]”.
Allora: la frase di Martin Luther King è una frase ad effetto defraudata di ogni profondità concreta e raziocinativa: in che modo si può capire dove finisce la libertà dell’altro? dove comincia la mia? Ecco che il confine di riferimento è in un punto del cerchio, e pertanto non può risolversi. Dunque più che da parafrasi quella dell’infettivologo suona come parodia, soprattutto se l’aforisma è preso in prestito per argomenti di importanza sociale così rilevanti. Sociale, si badi bene, e sempre si tenga doverosamente a mente che anche la scienza e la medicina sono – come devono essere – al servizio della società, del prossimo e di noi stessi.
La scienza medica, in cui io stesso ho tanta speranza e fiducia da sempre – continua Paolo Battaglia La Terra Borgese – non può divenire dogmatica come talune religioni, perché la ricerca umana non ha mai fine, punti di arrivo. Altrimenti staremmo qui negli ospedali e cliniche private del terzo millennio a praticare ancora il parto cesareo come prassi, l’asportazione delle tonsille ad ogni occasione, la lobotomia generalizzata, l’elettroshock, la mutilazione dell’appendicite o a prescrivere alcolici agli ammalati per farli digerire, solo per fare qualche esempio.
Non dimentichiamo che la Costituzione tutela prima l’individuo e poi la specie umana. La storia insegna che in nome della specie l’uomo può commettere ogni atrocità e sciocchezza. E in questo periodo di pandemia le incertezze e i paradossi sono stati tantissimi.
Oltretutto, la disposizione della regola alla vita pratica palesa i suoi limiti, nessuno può sottrarsi dal fare comunque un danno al prossimo, come ad esempio accade quando si conquista un posto di lavoro ai – per così dire – danni di un altro che, non potendo sostenere la propria famiglia, commette l’ultimo gesto, inconsulto, risolvendo col suicidio. Dunque è auspicabile una maggiore umiltà e la libertà di scelta.
Rivolgendosi al senatore Gianluigi Paragone, il medico gli suggerisce: “Lei studi e poi può parlare, è l’ultimo da cui posso imparare qualcosa”. Sicché il medico farebbe tacere chiunque non abbia titoli di studio? Trovo che tali consigli possano essere notatamente antidemocratici, in particolar modo se proferiti da chi poi – ora ci arriviamo – parla di nemici dello stato (italiano [ndr]) che, vedi caso, è dotato di una Costituzione che in ambito politico – in nome della democrazia – garantisce libertà di candidatura. Ma forse il medico cercava abilmente una deminutio capitis mediatica da far pesare al suo interlocutore. Chi sa?
E contro Bassetti il Senatore Gianluigi Paragone: “Vedo le sue foto, è pronto per fare l’Isola dei Famosi”: beh, non si capisce: dobbiamo intendere che il senatore possiede anch’egli l’arma della deminutio capitis mediatica? e questa volta pure nei confronti di ogni partecipante passato, presente e futuro all’Isola dei Famosi e della trasmissione stessa?
“Chi è contro il vaccino è contro lo Stato perché il vaccino è uno strumento contro le chiusure. […]”. Pur volendo apprezzare l’eccletticità dell’uomo medico Bassetti che si presta alla politica, con spirito critico c’è da chiedergli: e perché? Se per entrare al bar ci vorrà un requisito attestato in un pass da esibire per accedervi, va da sé che chi ne è sprovvisto non passa! Dunque? dove sta il problema? vuol dire che tra stare al bar e stare non vaccinato quel chi ha scelto la seconda. Tutto qua. O deve diventare obbligatorio pure andare al bar? Rileggo: “Chi è contro il vaccino è contro lo Stato perché il vaccino è uno strumento contro le chiusure. […]”: sì, la frase, lì per lì, colpisce così tanto da sfuggire a un’analisi razionale, quell’analisi razionale che salva dall’errore di ritenere la frase ciò che non è: vera, giusta e perfetta, positiva e logica.
Quindi può notarsi l’errore di generalizzazione: come fa il medico a sentenziare che il vaccino è uno strumento contro le chiusure? O, forse, siamo davanti alla arrogante volontà di patrocinare ad ogni costo le proprie parole dette, spesso base del successo dei falsi saggi.