Il Veneto del gusto si classifica al quinto posto per numero di specialità enogastronomiche e rimane nella Top Ten delle regioni italiane che portano in alto la qualità del “Made in Italy”
Il Veneto con 376 bandiere del gusto sventola al quinto posto per numero di specialità enogastronomiche, rimanendo dunque nella top ten delle regioni italiane che tengono alto l’onore del “Made in Italy” nel mondo. E mentre l’elenco dei Pat (prodotti agroalimentari tradizionali) si arricchisce di alcune new entry, lo Speck di Sappada, bellunese di origine quanto il nome dialettale Senkilam citato nel censimento ministeriale, potrebbe di fatto diventare friulano secondo la ratifica del referendum di dieci anni fa. “Poco importa – precisa Martino Cerantola presidente di Coldiretti Veneto presente oggi a Roma – il forziere delle tipicità regionali rimane pieno di liquori come il Sangue Morlacco o Maraschino tanto per citarne alcuni, di carni e frattaglie fresche, di formaggi soprattutto, con tanta frutta con verdura particolare, di 74 tipologie tra pane, biscotteria e paste varie, senza dimenticare i gioielli del mare con molti molluschi e crostacei tra i quali le ambite moeche e masanete, ed ancora i mieli anche rari come quello di barena”. Con un totale di 5056 tipicità, l’Italia afferma il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le usanze alimentari. Un bene comune a disposizione dell’intera collettività, ma soprattutto un patrimonio anche culturale, emblema del tricolore che trova nell’offerta turistica un forte potenziale, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di sviluppo che trae nutrimento dai punti di forza come la storia, l’arte, il paesaggio e il cibo.