Pubblicato il: 23/02/2019 12:47
Trenta anni di storia e un nuovo inizio, “un’operazione folle” la definiscono loro, la squadra che ha deciso di rifondare una rivista di cinema cartacea “in un momento di crisi per l’editoria tradizionale e in cui tutti leggono il digitale”. È il ritorno di Sentieri Selvaggi che dopo il test positivo del numero zero ora esce con il numero uno. Ritorno perché dal 1988, anno in cui la fondarono Federico Chiacchiari e Demetrio Salvi, e fino al 1998 Sentieri Selvaggi è stata già rivista, per poi passare all’online.
Ora torna alla carta, bimestrale, e sulla copertina del numero 1 c’è l’omaggio alla sua storia, con quello stesso John Belushi che compariva con Dan Akroyd sul primo numero di 30 anni fa. Allora era ‘1941 allarme a Hollywood’, stavolta è il simbolo dei suoi eredi, i protagonisti di quella post comedy che passa dal grande al piccolo schermo. Ma così vuole essere questa nuova Sentieri Selvaggi “una rivista espansa”, dice il direttore editoriale Carlo Valeri, che propone “una visione a 360 gradi sull’immaginario e sull’immagine”. Non solo cinema, ma anche architettura, fumetto, fotografia, in questa rivista che sarà apprezzata tanto dal lettore cinefilo quanto dall’appassionato di graphic novel, “perché anche il cinema ha guadagnato il suo spazio fluido”. Per chi volesse intraprendere questo nuovo viaggio visivo Sentieriselvaggi21st.it
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