I gilet gialli, o almeno alcuni loro esponenti, rivolgono un nuovo appello a Luigi Di Maio e al Movimento 5 Stelle. Intervistato da Agi, Hayk Shahinyan, fondatore del “Mac – Mouvement Alternatif Citoyen”, spiega perché le due formazioni dovrebbero collaborare su scala europea. “Il messaggio che rivolgo al Movimento 5 Stelle è che vorremmo incontrarli e che è importante che abbiano una visione più ampia dei gilet gialli. Questo perché possano scegliere obiettivamente con chi intendono lavorare”.
“Chalencon scredita il movimento”
Il riferimento è all’incontro tenutosi a inizio febbraio nei pressi di Parigi tra Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e alcuni rappresentanti dei gilet gialli tra cui figurava Christophe Chalencon. Quest’ultimo, in un fuori onda diffuso pochi giorni dopo da “Piazza Pulita” su “La 7”, aveva evocato l’intervento di “paramilitari” e “militari in pensione” se il governo di Parigi non avesse cambiato passo. Per il fondatore del Mac, “Chalencon non ha il sostegno popolare che vuole far credere. Oggi la situazione si sta tranquillizzando, non so come potrebbero intervenire dei paramilitari. Putroppo da tre mesi a questa parte, Chalencon fa dichiarazioni non costruttive e screditanti per il movimento. I gilet gialli sono un movimento pacifista che non vuole usare la violenza per arrivare ad un colpo di Stato o al caos”.
Il leader del Mac ritiene che “Christophe Chalencon abbia organizzato frettolosamente un incontro senza strutturarlo” questo “per provocare il governo francese” un po’ all’insaputa del capo politico del M5s. “Non sono sicuro – si chiede Shahinyan – che Luigi di Maio e i Cinque Stelle siano venuti in Francia per provocare l’esecutivo francese. Penso che abbiano invece intenzione di stringere legami con i movimenti di cittadini un po’ ovunque in Europa”.
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Per il fondatore del Mouvement Alternatif Citoyen, le correnti della protesta francese in giallo, sono numerose ma solo “alcune vogliono costruire sul lungo periodo”. In questo senso, ritiene Shahinyan, ” credo che Luigi Di Maio non abbia incontrato le persone giuste”. Poi il retroscena. “Il 14 gennaio abbiamo discusso al telefono ma – ricorda Shahinyan – non avendo il suo contatto diretto non mi è stato possibile ricontattarlo”.
“Ci ispiriamo ai 5 stelle”
Il leader in giallo è chiaro su ciò che le due formazioni politiche potrebbero fare insieme. “Il Mouvement Alternatif Citoyen vuole creare una relazione con il Movimento 5 Stelle perché abbiamo bisogno della loro esperienza politica e logistica. Ci interessa molto la piattaforma Rousseau”. Ma perché proprio il Mac e non un’altra “anima” dei gilet gialli? Secondo suo leader perché “è il primo movimento strutturato che si ispira ai gilet gialli ma che si rivolge a tutti i francesi. Il nostro è un approccio orizzontale. Ci ispiriamo a ciò che hanno realizzato i Cinque Stelle in Italia”.
La vicinanza tra i due movimenti per Hayk Shahinyan non significherebbe però un’identità di vedute, in particolare per quanto riguarda le alleanze interne. “In Francia – spiega il capo del Mac – l’opinione pubblica non comprende completamente la politica italiana. Qualcuno considera il Movimento 5 Stelle di estrema destra perché è alleato con la Lega. Noi capiamo la differenza ma in Francia non mi vedo stringere un’alleanza con il Rassemblement National di Marine Le Pen. È fuori discussione”. Per Shahinyan “il sistema francese non ci obbliga a fare delle alleanze, mentre il sistema parlamentare italiano li ha un po’ spinti a farlo”.
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