(ANSA) – ROMA, 13 AGO – Il presidente nazionale del Partito
del lavoro brasiliano (Ptb), Roberto Jefferson, è stato
arrestato stamani dalla polizia federale, su determinazione del
giudice della Corte suprema, Alexandre de Moraes, con l’accusa
di “attacchi alla democrazia”.
Jefferson, alleato del presidente della Repubblica, Jair
Bolsonaro, era salito alle cronache nel 2005 per essere stato il
primo a denunciare il cosiddetto ‘Mensalao’, lo schema di
tangenti ai parlamentari, per ottenere voti favorevoli al
governo, scoperto durante il primo mandato dell’ex capo dello
Stato, Luiz Inacio Lula da Silva.
L’arresto di Jefferson è un nuovo capitolo della grave crisi
istituzionale, tra potere esecutivo e potere giudiziario, che da
settimane ha colpito il Brasile, oltre a rappresentare una
evidente offensiva della magistratura in particolare nei
confronti di Bolsonaro e dei suoi sostenitori, per quelli che lo
stesso de Moraes ha definito “discorsi criminali di odio contro
le istituzioni democratiche e le elezioni”.
Secondo alcuni osservatori, tuttavia, la Corte suprema, con le
ultime decisioni, starebbe oltrepassando le sue funzioni e
agendo da “tribunale inquisitorio”. (ANSA).
Fonte Ansa.it