Il regno vegetale, silenzioso e immobile, è sottovalutato:
le piante pensano, cooperano e ci sostentano tutti. E’ ora di cambiare prospettiva nei confronti degli amici verdi.
I primi interrogativi sull’intelligenza delle piante risalgono all’antica Grecia, infatti già al tempo i filosofi si dividevano tra chi attribuisse alle piante un’anima e una coscienza e chi no. Da Platone a Democrito, da Linneo a Darwin, nel corso delle epoche scienziati e pensatori hanno supportato la tesi che le piante siano dotate di capacità molto più elevate di quanto si pensi.
Le ricerche sull’intelligenza vegetale nascono nel 1960, quando Cleve Backster, allora membro della CIA, cominciò ad eseguire alcuni esperimenti collegando il poligrafo – noto anche come “macchina della verità”- alle foglie di una pianta. Lo scienziato si accorse che le piante reagiscono al pensiero umano e alle intenzioni segnalando differenze di potenziale elettrico.
Il fisico e botanico indiano Jagadish Chandra Bose, dimostrò attraverso uno strumento da lui creato che le piante provano emozioni e sensazioni, reagendo emotivamente agli stimoli esterni.
Cosa sono davvero le piante ?
Aristotele affermò che “le piante sono l’anello di collegamento tra il cielo e la terra”.
La ragione per cui fino ad oggi abbiamo elaborato una visione distorta e riduttiva del regno vegetale, deriva dal fatto che animali e piante sono molto diversi. L’uomo è dotato di organi unici ed è un essere indivisibile. Le piante invece possiedono una struttura detta “modulare”, ovvero priva di organi singoli: per ragioni di sopravvivenza, non essendo dotate di movimento, le piante possiedono la facoltà di contenere in ogni parte del corpo tutte le informazioni necessarie alla sopravvivenza dell’intero organismo.
Stefano Mancuso, direttore del LINV (Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale), è uno tra i più importanti esperti al mondo nel suo campo, inserito nel 2015 nella lista dei World Change. Nel suo libro “Verde Brillante” Mancuso spiega come le piante si parlino, riconoscano i parenti e possiedano diversi caratteri. Certo, non possiedono un cervello come il nostro, ma nonostante ciò sono in grado di rispondere adeguatamente alle sollecitazioni interne ed esterne e sono consapevoli di ciò che le circonda.
Gli studi sull’intelligenza delle piante aprono le porte ad una vasta gamma di applicazioni in campo scientifico. Da semplici oggetti di arredamento, gli organismi vegetali vanno piuttosto considerati come veri e propri alleati della Terra e dei suoi abitanti.
Si invitano i lettori a considerare che le piante abitano il pianeta da molto prima di noi e senza la presenza dell’uomo sulla Terra potrebbero sopravvivere indisturbate, mentre senza piante nessun essere vivente terrestre potrebbe esistere.