CAGLIARI – Con il risultato del voto per le regionali ormai acquisito, domani riprende il negoziato sul prezzo del latte di pecora, una vertenza che ha condizionato fortemente la campagna elettorale in Sardegna. Il tavolo è stato spostato da Roma a Sassari, con la nomina del prefetto Giuseppe Marani a commissario della filiera lattiero-casearia. La tregua promessa dai pastori per consentire il regolare svolgimento delle elezioni, tutto sommato ha tenuto: alcune proteste ci sono state, ma isolate, anche se in un caso si è alzato il tiro.
E’ successo ieri a Orune, in provincia di Nuoro, dove due uomini armati e con il volto coperto hanno bloccato un’autocisterna del latte, costringendo l’autista a scendere e a sversare a terra tutto il contenuto che stava portando al caseificio Pinna di Thiesi (Sassari), uno dei più importanti dell’isola. E’ stato il primo assalto armato con i fucili in Sardegna da quando è iniziata la protesta degli allevatori. Nel frattempo, arrivano le prime iscrizioni nel registro degli indagati per gli episodi violenti. La Procura di Lanusei sta procedendo nei confronti di sei manifestanti accusati di aver provocato il blocco al porto di Arbatax, in Ogliastra, il 12 febbraio scorso, una protesta che causò il rallentamento dell’imbarco sulla nave in partenza per Civitavecchia. Ai sei viene contestato il blocco stradale, reintrodotto come reato dal decreto sicurezza. Avvisi di garanzia, almeno 10, stanno per partire anche dalla Procura di Nuoro.
Strascichi giudiziari a parte, domani si riprende a trattare.
L’appuntamento è per le 9.30 in prefettura a Sassari con all’ordine del giorno “la definizione di una metodologia relativa ai prezzi finali dei prodotti correlando il prezzo del latte alle dinamiche del mercato del formaggio (Dop sarde)”.
Saranno presenti al tavolo i pastori, gli industriali e le organizzazioni di categoria.