MONACO – Finalmente si ricomincia. O no? Quando oggi (lunedì) pomeriggio la cancelliera Angela Merkel taglierà il nastro dell’IAA di Monaco sarà legittimo tirare comunque un sospiro di sollievo per il ritorno al rituale dei Saloni come eravamo abituati a vedere e vivere e questo vale per gli espositori, gli osservatori e i semplici visitatori.
Ma i punti interrogativi sono tanti e questa diventa l’occasione di metterli in evidenza, perché l’edizione bavarese, sostitutiva del solitamente faraonico Salone di Francoforte ha contemporaneamente il sapore della ripartenza e quello di un necessario ridimensionamento. Infatti se da un lato si festeggia il ritorno dell’automobile “in presenza” dall’altro non si spegne lo scetticismo di chi ha scelto di non partecipare a questa festa e, poi, gli entusiasmi per i progressi nella sostenibilità non mettono al riparo dalle previste e prevedibili contestazioni ambientaliste.
In sintesi alla vigilia del “salone della ripresa” nessuno è in grado di valutarne con certezza il successo e i risultati, come in quelle circostanze nelle quali è difficile stabilire se i presenti hanno comunque ragione e gli assenti comunque torto.
Di sicuro il salone di Monaco si inserisce nel quadro della transizione della mobilità che, nel caso dell’edizione 2021, ha suggerito di cambiare il nome da IAA (Internationale Automobil-Ausstellung) in IAA Mobility e di aggiungere spazi e manifestazioni legate alla mobilità leggera, oltre a quello che viene presentato come il più grande evento europeo dedicato alla bicicletta.
Gli organizzatori di Monaco, dunque, ci hanno creduto e hanno messo in piedi un Salone con tutti i crismi, a partire dal numero cospicuo di novità da parte di quei costruttori che hanno deciso di sfruttare l’occasione per costruirsi un proprio show nello show.
Bmw, che a Monaco gioca in casa, sfrutta la vicinanza con la propria sede-museo per esibire oltre ai nuovi modelli l’intera strategia di cambiamento in tema di sostenibilità: si va dalla iX a batteria alla gamma totalmente elettrificata, dalla hX5 a idrogeno alle proposte di micromobilità pulita, fino allo studio Vision per una ammiraglia del futuro. Chiude la prospettiva la gamma Mini, oramai ufficialmente orientata all’abbandono dei motori termici.
Risponde Mercedes, che al grido di “Lead in Electric” vuole dare una svolta definitiva alla propria immagine esponendo otto modelli inediti, quasi tutti elettrici o elettrificati; si va dal concept del micro-Suv di Smart alla AMG GT 63 S E Performance da 843 Cv, passando per la EQE e la Maybach.
Tutto elettrico anche lo sforzo del gruppo Volkswagen che, oltre ad anticipare la ID.5 GTX, mostra con due concept la sofisticazione tecnologica rispettivamente secondo Audi e Porsche e il futuro elettrico di Cupra con la Born EV.
Un po’ a sorpresa è il gruppo Renault a ritagliarsi il suolo di protagonista fra i “non tedeschi” e lo fa mettendo sulla ribalta di Monaco cose importanti come la nuova Megane anche elettrica, il prototipo della futura 5 a batteria e dando rilievo al brand Dacia con la nuova Jogger e la proposta di una “berlina elettrica di servizio” brandizzata Mobilize Limo.
Non potevano mancare, e non mancano, i coreani che approfittano per esporre le loro ultime novità, mescolando le nuove proposte elettriche con modelli tradizionali come la monovolume Hyundai Staria e la Kia Sportage anche con motorizzazione ibrida plug-in.
Riguardo alla oramai inevitabile presenza cinese a fare notizia è la varietà di aziende e di brand presenti, a testimonianza dell’aggressività con cui a oriente si sfrutta l’ondata dell’elettrificazione a tutti i livelli.
Il gruppo Geely, con la costola di Volvo Polestar, propone due novità e il colosso Great Wall Motors introduce sul mercato europeo due nuovi marchi: Way, dedicato all’alto di gamma, e ORA per la mobilità elettrica più accessibile.
Non solo auto e bici, però. Il salone di Monaco segna anche un cambiamento significativo nella presenza di tanti operatori tecnici impegnati nelle nuove tecnologie, sia quelle della mobilità sostenibile sia quelle dedicate alla digitalizzazione e alle varie tipologie di connessione e automazione. Fornitori di componenti “elettrici”, operatori dell’energia e della comunicazione sono presenti come mai prima d’ora in uno show dedicato all’auto e questo, da solo, è il segno che la transizione della mobilità nel mondo industriale è già in atto.
Fonte www.repubblica.it