Sulla vicenda del daino morto ieri notte investito da un’auto a Fregene, nella Città metropolitana di Roma, l’ultimo di una lunga serie, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ricorda che esistono dei metodi per mettere in sicurezza gli animali negli attraversamenti.
Negli anni passati il Programma europeo Life Strade, finalizzato alla tutela della biodiversità e della sicurezza, ha studiato un sistema basato su tecnologia radar e infrarossi che, attraverso centraline di segnalazione e messaggi luminosi e sonori, evita il passaggio in strada di animali selvatici e allerti gli automobilisti dell’eventuale pericolo.
Nel 2013 il Comune di Rimini ha avviato con successo un progetto sperimentale nel tratto di strada che costeggia il fiume Senatello, dove i caprioli vanno spesso ad abbeverarsi. Un sistema di sensori rileva l’avvicinamento di animali di grossa taglia, invia un impulso a una centralina che, a sua volta, attiva un lampeggiante rosso posto sul cartello che segnala il pericolo di attraversamento degli animali selvatici. In otto mesi di sperimentazione, nel tratto interessato non si è più verificato alcun investimento della fauna selvatica.
«Le strade possono essere una minaccia alla conservazione della biodiversità», osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «In tutta Europa vengono uccisi dai veicoli ogni anno milioni di uccelli e mammiferi. Inoltre, gli incidenti stradali causati dagli ungulati costituiscono motivo di preoccupazione sia per gli automobilisti sia per le ricadute economiche legate agli indennizzi che le Amministrazioni pubbliche sono tenuti a pagare».
Quello di ieri notte è il terzo daino ucciso nella collisione con un’auto negli ultimi venti giorni nella zona e sono molti gli incidenti analoghi negli ultimi tre anni.
Da tempo i residenti chiedono che siano presi provvedimenti di messa in sicurezza delle strade e dell’area, dove vive da anni una colonia di daini, e di recente il Comune di Fiumicino ha intimato ai proprietari di provvedere alla recinzione dei fondi agricoli teatro degli incidenti. Ma ad oggi gli incidenti si ripetono e, secondo l’Oipa, è ora che gli enti preposti alla gestione e alla sicurezza stradale ricorrano a metodi diversi. L’invito ai proprietari terrieri di recintare non basta. Anche dei semplici dossi che facciano rallentare i veicoli potrebbe essere intanto un primo approccio alla soluzione del problema.