Milano, 10 settembre 2021 – La riapertura delle scuole, con il ritorno in presenza degli studenti, rappresenta un evento di grande importanza non solo sul piano educativo ma anche sotto il profilo sociale e relazionale, in particolare per bambini e ragazzi delle categorie più fragili.
La pandemia, nonostante la DAD, ha infatti accentuato il problema della povertà educativa, causando gravi ritardi nell’apprendimento. A pagare il costo maggiore sono stati i ragazzi che vivono in contesti problematici.
Secondo le stime ISTAT (Dati BES 2020), l’8% dei bambini e dei ragazzi e il 23% degli alunni disabili sono stati esclusi dalla DAD. Nel Rapporto Nazionale 2021 di INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) si sottolinea come, nel confronto con il 2019, le materie in cui sono state registrate le perdite maggiori di apprendimento riguardano allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli, in particolare nel Mezzogiorno. Tale andamento ha riguardato anche il fenomeno della dispersione scolastica che, in Italia, a seguito della pandemia, ha fatto registrare il maggior tasso di incremento a livello europeo.
Le conseguenze della sospensione delle lezioni in presenza sono state registrate anche da SOS Villaggi dei Bambini, Organizzazione impegnata in Italia da circa 60 anni nel sostegno di bambini e ragazzi privi di cure familiari o a rischio di perderle, che individua nelle condizioni di accesso al sistema scolastico e nel diritto all’istruzione una componente centrale per lo sviluppo di bambine, bambini e adolescenti.
Questo il motivo che ha portato SOS Villaggi dei Bambini a realizzare, con il supporto di RAI per il Sociale, RAI Sport e USAcli, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi IL FUTURO è IN GIOCO, volta a contrastare la povertà educativa in Italia.
I fondi raccolti dalla campagna saranno, infatti, destinati al progetto omonimo che si realizza all’interno dei Villaggi SOS di Saronno, Trento, Vicenza e Ostuni e nelle città di Milano e Crotone, attraverso il sostegno e lo sviluppo dei potenziali innati dei singoli bambini coinvolti. Due le linee di intervento: una diretta, di promozione e sostegno delle capacità e competenze dei bambini, e una indiretta, di rafforzamento educativo rivolto alle famiglie più fragili.
“La chiusura delle scuole – sottolinea Samantha Tedesco, Responsabile Programmi e Advocacy di SOS Villaggi dei Bambini – ha impattato in misura importante su bambini e ragazzi delle categorie più fragili e vulnerabili, provenienti da contesti familiari a rischio o vittime di violenza. Per loro la DAD, o una DAD inadeguata considerati i contesti di provenienza, è stata una risposta non priva di disagi e di conseguenze sul piano evolutivo, riconducibili a fattori quali la marcata riduzione dell’attività fisica, l’isolamento sociale, la mancanza di contatti con i compagni di classe e con il corpo docente, l’uso smodato degli strumenti elettronici, l’irregolarità del sonno e le diete disordinate.”
“Se c’è una cosa che questa pandemia ci sta insegnando giorno dopo giorno è che tra le categorie più colpite vi sono bambine e bambini, ragazze e ragazzi, in particolare provenienti da contesti difficili”, dichiara il prof. Emanuele Caroppo, psichiatra e psicoanalista, membro del Gruppo di Esperti Covid-19 per l’infanzia e l’adolescenza della Presidenza del Consiglio e coordinatore del Comitato Scientifico di SOS Villaggi dei Bambini. “Sono tanti gli studi che hanno evidenziato quanta deprivazione hanno subito sotto il profilo psicologico e delle relazioni sociali. Sono stati colpiti non solo sul piano formativo ed educativo ma, ed è il caso di dire soprattutto, sul piano della socialità, delle attività sportive, delle esperienze amicali e sentimentali. Si tratta di un prezzo importante che i nostri giovani hanno pagato e che oggi, con la riapertura della scuola in presenza, noi adulti, insieme al sistema scolastico, non dobbiamo dimenticare.”